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CINEMA: “Django Unchained” al Megaplex Stardust eccezionale film western di Quentin Tarantino

Waltz e Foxx

Waltz e Foxx

Chi segue da anni questa rubrica, sarà particolarmente stupito nel vedere la recensione di un film western, genere che non rientra tra i miei preferiti, ma questo “Django Unchained” è sicuramente un capolavoro del genere, che merita tutti gli apprezzamenti del caso.

Il regista Quentin Tarantino, di cui tutti conosciamo l’estro nel realizzare i film (Pulp Fiction e Kill Bill ne sono un esempio) rende omaggio agli “spaghetti western” degli anni sessanta di Sergio Leone, ma ovviamente alla sua maniera e ne esce un “omaggio” che è un vero e proprio capolavoro d’inventiva.

Innanzi tutto per aver scelto un cow boy nero interpretato magistralmente da Jamie Foxx premio oscar per Ray (2004) dove per altro ha recitato al fianco di Kerry Washington come in questo film. Un personaggio atipico nei western, ma forse ancor più atipico e sicuramente migliore sotto ogni punto di vista è il personaggio di King Schultz, interpretato in maniera strepitosa da Chistoph Waltz , attore austriaco di 56 anni, forse un po’ sottovalutato che ricordiamo in “Carnage” e “Bastardi senza gloria” dello stesso Tarantino. La recitazione di Waltz è da premio oscar.

Di Caprio

Terzo personaggio della serie è Leonardo di Caprio nella parte del cattivo.

Il film merita di essere visto solo per queste tra grandi interpretazioni. Poi, ovvio, c’è tutto il resto: la trama, i paesaggi, le scene volutamente intrise di tanto sangue, con rosso dappertutto, le battute tipiche dei western e la cura maniacale dei particolari voluta da un regista atipico che non realizza mai film banali.

All’inizio sembra di ripiombare indietro di 40 anni con la musica tipica dei western di Sergio Leone, la tratta degli schiavi, i tipici costumi da cow boy, sembra tutto un remake, fino a quando non entra in scena Chistoph Waltz e da quel punto inizia un altro film.

 Angelo Bottiroli


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