Dopo il dissesto, la crisi, la vicenda dei dipendenti delle Società Partecipate, ecco l’ennesima “tegola” per il Comune di Alessandria e la prima grave defezione per l’Amministrazione Comunale: nella giornata di lunedì si è dimesso, per divergenze col sindaco sul modo di affrontare i problemi relativi ai dipendenti e ai servizi sociali, l’assessore al Sistema educativo, comunità e benessere dei bambini, Sebastiano Puleio.
In realtà le dimissioni non sono ancora ufficiali perché, come conferma una nota del Comune, l’assessore ha consegnato al sindaco, Maria Rita Rossa, una lettera in cui rimette le deleghe a lui affidate dal primo cittadino, ma la nota in questione risulta mancante della firma e della data e, pertanto, è irricevibile da parte dell’Amministrazione comunale.
Il Sindaco ha contattato l’assessore Puleio che si è impegnato a formalizzare nella mattinata di martedì le proprie dimissioni.
Si può dire che è stato come un fulmine a ciel sereno, perché Puleio sembrava uno dei più fedeli al sindaco Rita Rossa: è stato lui infatti ad accogliere per primo la protesta di “occupare” l’ufficio del sindaco 24 ore su 24 alcuni mesi fa, ed è stato lui il primo a trascorrere la notte nell’ufficio del sindaco, garantendo che la protesta, poi approdata in televisione, prendessero corpo.
Tutti si aspettavano le dimissioni dell’assessore Pietro Bianchi che più volte, a quanto pare, avrebbe pronta la lettera di dimissioni, ma che non avrebbe ancora consegnato.
Non ci sono mai stati attacchi politici di una certa portata nei confronti dell’assessore Puleio, semmai è stato Bianchi al centro delle critiche della minoranza, ma è evidente che le divergenze con il sindaco erano tali che il rapporto non avrebbe più potuto continuare.
Fa specie che Puleio fosse uno dei tre assessori “tecnici” scelti direttamente da Rita Rossa. Un nome non indicato ma dai partiti ma “di fiducia” del sindaco, come quello di Pietro Bianchi.
Appare evidente a questo punto che, forse, qualcosa all’interno dell’Amministrazione comunale, non funziona come dovrebbe.
E’ chiaro che il momento per la città di Alessandria è molto delicato, ma una squadra, in questo casi dovrebbe “fare quadrato” e non sfaldarsi.
18 febbraio 2013