I dipendenti delle Società Partecipate sono in subbuglio da così tanto tempo che non si contano più i presidi e le manifestazioni di protesta ormai quotidiane. Manifestazioni che non fanno quasi più notizia perché – purtroppo – la dichiarazione di dissesto ha messo in ginocchio tutta la città di Alessandria e in primis le stesse partecipate.
Il sindaco Rita Rossa, sulla base del Bilancio equilibrato approvato da Consiglio Comunale ha ridotto drasticamente i trasferimenti ed i contratti di servizio di alcune di queste società partecipate, che a loro volta si sono trovate in situazione molto precaria.
Il risultato è che gli amministratori di queste società minacciano di “tagliare” alcuni servizi perché ritengono troppo basso il denaro corrisposto dal Comune per garantire il loro mantenimento. L’ultima protesta è arrivata in questi giorni dai dirigente dell’Aspal che ha minacciato si sospendere l’erogazione di ben 10 servizi, fra cui lo sportello di mediazione culturale, la Ludoteca, lo Iat, l’informagiovani e musei vari.
I servizi funzionano ancora, ma di fronte a questa ed altre minacce giunte in passato, il sindaco Rita Rossa ha deciso di intervenire con lo scopo di chiarire, per l’ennesima volta, la gravissima situazione in cui si trova la città di Alessandria e l’impossibilità di fare di più per aumentare gli stanziamenti destinate alle Società Partecipate, che quelli sono e quelli devono rimanere perché altrimenti si sfora il Bilancio.
“Con riferimento alla crisi in atto relativamente ad alcune Società partecipate – dice Rita Rossa – vorrei precisare che le scelte effettuate non sono il frutto di politiche o di strategie di riduzione indiscriminata dei servizi, ma nascono dalla situazione di dissesto finanziario in cui versa l’Amministrazione. Per quanto riguarda ASPAL ho dovuto firmare una lettera al Consiglio di Amministrazione in cui ribadisco di non aver mai chiesto di chiudere i servizi, ma di presentare un Piano industriale in cui con il rispetto dei trasferimenti previsti dal Comune, facesse una proposta in merito alle attività. Peraltro il Piano deve essere ancora valutato dalla Giunta”
QUESTO E IL BILANCIO, QUESTI SONO I SOLDI
Rita Rossa ribadisce che la dichiarazione del dissesto non era evitabile e che ogni proposta illecita di continuare ad occultare la realtà di Bilancio non poteva che essere respinta.
“Le scelte di bilancio – aggiunge il sindaco di Alessandria – hanno dovuto partire dalle effettive capacità di entrata finanziaria di questi anni, non essendo più sostenibile alcuna operazione straordinaria di ulteriore indebitamento del Gruppo Comunale. Il bilancio può contare su 93 milioni di entrate certe e non è più possibile continuare a spenderne 120 per mantenere servizi, livelli di retribuzioni e occupazione. In secondo luogo, le scelte operate dalla Giunta Comunale sono state sintetizzate nell’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato 2012 / 2014, approvato dal Consiglio Comunale e votato dalle forze politiche che sostengono la maggioranza consiliare. Le strategie intraprese, ricche di opposizioni spesso prive di valide proposte alternative, stanno riguardando processi di razionalizzazione sia delle principali Società partecipate, sia delle Direzioni comunali.”
“Mi rendo conto – conclude Rita Rossa – che si tratta di una situazione critica perché incide sul tessuto economico e sociale della Città, ma brandire oggi il vessillo della protesta ha la sola conseguenza di accelerare il processo di crisi. L’impatto delle riduzioni finanziarie di bilancio, note ed approvate da tutte le Forze politiche che mi hanno sostenuto in occasione della campagna elettorale, sta avendo un impatto diretto sulla riduzione dei servizi, perché non è stato possibile riscontrare sufficiente capacità amministrativa e gestionale all’interno di tutti i Soggetti che, al contrario, da tempo avrebbero dovuto rendersi conto della reale situazione e programmare per tempo percorsi virtuosi di recupero dell’efficienza. Mi sembra, inoltre, che la presa di coscienza finalmente giunta si stia traducendo, purtroppo, in una sterile attività di chiusura dei servizi senza approfondite analisi di ristrutturazioni. Né, d’altro canto, è possibile pensare che il Comune garantisca salari e stipendi senza ottenere in cambio alcun servizio. Solo in questi ultimi due mesi sono stati avanzate proposte di piani industriali che partono dalla consapevolezza della realtà e non si nascondono dietro la speranza di aspettare un aiuto di Stato o un ennesimo sacrificio da parte dei Contribuenti di Alessandria.”
Il sindaco ha chiesto al collaborazione degli Amministratori locali per porre un freno alla voragine delle Società partecipate e sta aspettando le proposte da parte di queste ultime, che dovranno essere fatte sulla base degli stanziamenti noti. Chiederne di ulteriori, a questo punto non ha senso perché quello è il Bilancio del Comune e quello, gioco forza, deve essere rispettato.
Angelo Bottiroli
1° febbraio 2013