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TORTONA: Il sindaco accusa “C’è un disegno per smontare l’ospedale gradualmente? Andremo a protestare in Regione”

ospedale - IImbufalito sotto ogni aspetto e arrabbiato con l’Asl di Alessandria ma così tanto da non prendere più in considerazione il Direttore Generale Paolo Marforio né i suoi collaboratori. Questo il sindaco di Tortona, Massimo Berutti, durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative di protesta che il Comune ha intenzione di mettere in atto a partire da subito, per tentare di difendere ciò che resta dell’ospedale di Tortona, dopo che è stato già depauperato di tre reparti (Urologia, Oculistica e Laboratorio esami) che a breve diventeranno quattro con la dipartita del punto nascita e dopo le risposte fumose e poco chiare del Direttore Generale dell’Asl Paolo Marforio.

E proprio l’ Asl a quanto pare, non è più l’interlocutore del Comune di Tortona che d’ora in poi si rivolgerà direttamente a Torino, in Regione presso l’assessore Paolo Monferino. Il Comune infatti organizzerà almeno due pulmann di persone che si recheranno nel capoluogo piemontese per protestare contro l’indebito trattamento che sta subendo la sanità tortonese.

Altra iniziativa a sostegno dell’ospedale sarà la convocazione di un Consiglio comunale monotematico dove verrà approvato un documento a sua volta verrà portato all’approvazione di tutti e 40 i Comuni del Tortonese.

 

TUTTA LA RABBIA DEL SINDACO MASSIMO BERUTTI


Massimo Berutti

“Abbiamo organizzato la conferenza pubblica di lunedì scorso e invitato i vertici dell’azienda sanitaria provinciale affinché ci illustrassero le decisioni relative al nostro ospedale – spiega il sindaco, Massimo Berutti -, credevo che sarebbero arrivati con un minimo quadro di insieme sul futuro assetto dell’ospedale integrato Novi – Tortona e, invece, questo non è accaduto. Come ho già avuto modo di dichiarare nei giorni scorsi sono deluso, amareggiato e preoccupato per l’intervento che tutti quanti abbiamo ascoltato l’altra sera. A fronte del documento presentato dall’assessore regionale Monferino, che vede tra le principali azioni di razionalizzazione delle spese la chiusura del punto nascita di Tortona, e non dà informazioni su tutta una serie di operazioni che sono in atto vuol dire che c’è una qualche strategia reale in corso. In più, quando in un’assemblea, come quella di lunedì, ci sono il mondo politico, quello medico, associativo e civile, a fronte di domande pertinenti si risponde senza dire nulla e si evita di dare risposte concrete allora vuol dire che c’è qualcosa che ci viene nascosto. Non è che forse c’è un per smontare l’ospedale gradualmente e così indebolirlo pian piano?”.

“In questi giorni chiederemo l’autorizzazione alla Questura di Torino per andare a manifestare in Regione e se non sarà sufficiente vedremo cosa altro fare – ha aggiunto il primo cittadino -. Non appena dalla Questura ci daranno il nulla osta metteremo in moto la macchina. Faremo tutto quello che c’è di eclatante perché se dobbiamo fare delle contestazioni per avere chiarezza e un piano concreto, andremo fino in fondo.”

“Quando è stato il momento – ha concluso Berutti – la Regione Piemonte ci ha aiutati a far sì che avessimo un Dipartito di Emergenza ed Accettazione (Dea) con Novi Ligure. Oggi spetta ai vertici provinciali dell’Asl mettere insieme le necessità locali sulla base delle caratteristiche di ogni territorio e presidio ospedaliero, ma se i vertici dell’Asl non lo capiscono andremo a evidenziarlo in Regione”.

31 gennaio 2013 

 

 

 

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