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TORTONA: Fanno la festa al maiale nella settimana dell’abolizione della carne e gli animalisti protestano

Pubblichiamo di seguito una lettera della nota animalista Paola Re che ha scritto al sindaco di Forlimpopoli protestando perché nella settimana dell’abolizione della carne organzzano un a manifestazione che ineggia al maiale con iniziative molto discutibili secondo gli amanti degli animali.

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Paola Re nota ambientalista locale

Spettabile Comune di Forlimpopoli,

ho saputo che anche quest’anno, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, Sabato 19 Gennaio, nella Piazza Fratti di Forlimpopoli, ritorna per la sesta volta la tradizionale Notte rosa del maiale.

Ho visitato alcuni siti web che mi hanno fornito alcune informazioni e cioè che è una festa organizzata dall’associazione E Goz in cui abili norcini si esibiranno nella lavorazione delle carni di maiale che verrà cotta alla brace sul posto e distribuita (www.mangiotipico.it).Finalmente la notte rosa del maiale. Lo scarnamento del porco e brindisi con le damigiane di rosso: è la festa di Forlimpopoli (www.romagnanoi.it)

Insomma che ci saranno carne di maiale tagliata in diretta e cotta alla brace, cotiche con i fagioli, “grasul (ciccioli di maiale)”, “cuciarul” (castagne secche), uova sode, vin brulé, vino dalle damigiane, canti, stornelli, allegria… tiriamo il fiato un attimo ma…si continua fino a notte fonda, fino alla fine della carne (www.romagnanoi.it) . Una vera indigestione carnista.

Poiché definisco questo genere di spettacolo un rito sacrificale piuttosto che una festa, ho visitato il sito del vostro Comune per vedere se questa manifestazione rientrasse tra quelle promosse da voi ma non ne ho trovato traccia e ho tirato un sospiro di sollievo. Tuttavia mi è rimasta la curiosità: il Comune avrà concesso il patrocinio? Nella locandina trovata sul web non appariva alcun logo così ho telefonato al vostro Comune e un dipendente mi ha risposto gentilmente che l’evento non era presente sul sito perché l’associazione non aveva fornito informazioni a riguardo, assicurandomi però che il patrocinio sarebbe stato concesso in giornata quindi “la festa può considerarsi patrocinata”. Ho pensato speranzosa che potesse succedere come nelle favole dove all’ultimo momento accade l’impossibile… e questo patrocinio non fosse concesso… E’ un sogno, lo so. Mentre scrivo, quelle carte sono già state firmate. La concessione o meno di un patrocinio a questo genere di sagre non cambia certo la sostanza della manifestazione: i maiali sono sacrificati comunque. Ma cambia la forma: un’istituzione che concede il patrocinio a questo genere di evento non può che suscitarmi perplessità.

Comunque, considerato che è una festa così importante per il vostro Comune, forse un posticino sul sito bisognerebbe riservarglielo, no? Così non si rischia di cadere in informazioni incomplete o addirittura devianti che sul web trovano terreno fertile.

Visitando il vostro sito, tra i link che segnalate, non ho trovato quello dell’associazione in questione e ciò mi ha un pochino consolata ma non mi è bastato.

Ho letto le deleghe attribuite ai vostri assessori e ho visto che la dicitura Politiche per gli animali o Tutela animali o Welfare animale (espressione particolarmente di moda) non compare tra le deleghe di alcun assessore. Gli animali saranno compresi nella delega “ambiente”? Mi piacerebbe saperlo perché è una reale curiosità. Se invece nessuno se ne occupa, allora rafforzo la mia perplessità sulla vostra Amministrazione.

Ho lavorato per tre anni all’Ufficio IAT (informazione e accoglienza turistica) Porta del Piemonte, nella città di Alessandria, e vi lascio immaginare quante migliaia di manifestazioni mi sono passate sotto gli occhi. Di ognuna guardavo con curiosità il patrocinio notando con piacere che qualche comune prendeva le distanze da certi anacronistici eventi come questo. In Piemonte non ci facciamo mancare nulla riguardo sagre del bollito, del bue grasso e via dicendo ma devo riconoscere che la vostra “festa” è altrettanto imbarazzante e purtroppo siete in buona compagnia. Spero che non abbiate la solita motivazione confezionata, tipica degli amministratori pubblici, e cioè che si organizza in nome del turismo oppure dell’usanza, del folklore, della tradizione. Spesso la tradizione è qualcosa di cui ci vorremmo e dovremmo liberare, soprattutto se si serve degli animali solo per soddisfare il nostro palato.

 

Mi sono emozionata a leggere sul vostro sito l’evento legato alla celebrazione del Giorno della Memoria, in collaborazione con l’ANPI, associazione di cui faccio parte. Se siete così sensibili ai diritti umani, perché non fare un passo in più e pensare anche a quelli animali? Sarebbe una dimostrazione di amore verso tutti gli esseri senzienti, non una mancanza di rispetto della tradizione.

In nome della vostra tradizione, perché non scatenate la fantasia, magari dei bambini e dei ragazzi della vostra città, a proporre qualcosa che sia davvero una festa PER il maiale, non DEL maiale? Sono certa che le associazioni animaliste sarebbero liete di darvi suggerimenti preziosi.

Inoltre, proprio in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate, alla quale la Notte rosa del maiale si richiama, gli animali dovrebbero essere benedetti invece fanno una maledetta fine.

Mi auguro che sia l’ultimo anno per questa “festa” indecorosa a cui bisognerebbe cambiare anche il nome da notte rosa a notte rossa per il colore del sangue del maiale che macchia la vostra bella piazza.

Aggiungo una nota curiosa. Quando mi è arrivata la comunicazione di questa “festa”, nel leggere Forlimpopoli, mi è tornato alla mente il Marchese di Forlimpopoli, protagonista con il Conte d’Albafiorita, il Cavaliere di Ripafratta e Mirandolina de La locandiera di Carlo Goldoni. Per chi non lo ricordasse, era un aristocratico decaduto a cui non resta altro che il titolo nobiliare: un personaggio certamente non esemplare. Non ho mai visitato la vostra città ma l’ho sempre associata all’immagine di questo personaggio. Adesso c’è qualcosa in più che mi parla di Forlimpopoli ma avrei preferito fermarmi al Marchese.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Distinti saluti.

 Paola Re- Tortona



 19 gennaio 2013

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