Lunedì 21 gennaio l’Assessore Regionale e il Direttore della Sanità hanno incontrato in data odierna i rappresentanti dei Sindaci piemontesi dell’ambito dell’Area sovrazonale 6 della quale fanno parte: l’Aso Alessandria (con i SS Antonio e Biagio, l’Infantile Cesare Arrigo quali ospedali di riferimento e il Borsalino Centro riabilitativo polifunzionale); l’Asl di Alessandria con gli ospedali di Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure-Tortona quali ospedali cardine, Ovada quale ospedale di territorio e Valenza da riconvertire; l’Asl di Asti con Asti ospedale cardine e Valle Belbo ospedale di territorio.
Ecco gli interventi previsti dalla rete ospedaliera:
1 Acqui Terme: chiusura della degenza pediatrica con mantenimento attività ambulatoriale; verrà monitorato il volume di attività del punto nascite
2 Casale Monferrato: chiusura della degenza pediatrica con mantenimento dell’attività ambulatoriale
3 Novi Ligure – Tortona: unificazione dell’Ostetricia e Ginecologia con la concentrazione nella sede di Novi Ligure delle attività interventistiche per l’area ginecologica e del punto nascita unico (Tortona oggi non raggiunge la soglia dei 500 parti all’anno quale standard minimo nazionale e regionale)
4 Ovada: trasferimento a Novi della degenza di Chirurgia generale; chiusura del Laboratorio analisi; mantenimento centro prelievi e attivazione di un point of care; riconversione del pronto soccorso in punto di primo intervento H24
5 Valenza: chiusura dell’attività di degenza sia di acuzie che di post acuzie, del Laboratorio analisi (con mantenimento del Centro prelievi), chiusura del punto di primo intervento H24; attivazione di 30 posti letto di cure intermedie extraospedaliere a valenza territoriale
La rete ospedaliera organizza il sistema sanitario in modo diverso rispetto al passato, ma mantenendo, se non migliorando la qualità dei servizi. Allo stesso tempo, tale riforma consente di dare vita ad un sistema sanitario sostenibile nel tempo dal punto di vista economico e gestionale. Nella Federazione Sud Est del Piemonte, sono state conciliate esigenze di tipo territoriale a necessità organizzative, integrando funzioni ed attività in modo che lo stesso territorio possa beneficiare di una presenza capillare e completa dei servizi offerti dal sistema sanitario regionale.