In relazione alla sentenza della Corte dei Conti di giovedì 17 gennaio 2013, mi sembra giusto non esprimere pareri in merito né alle motivazioni, né tantomeno alle condanne, perché se vige un principio di non colpevolezza è giusto aspettare che la Magistratura compia il suo corso, quale Capogruppo della lista civica “Insieme per Rita Rossa” in questa amministrazione e prima ancora come cittadina di questa comunità.

Certamente però da un punto di vista politico e amministrativo non mi sembra giusto sottacere e lasciare (come troppo spesso si è fatto in questi mesi) che qualunque tipo di dichiarazione sia fatta passare ai cittadini senza fare un po’ di chiarezza.

Molti di noi si sono schierati in prima persona, consci che l’amministrazione che ci ha preceduto avesse continuato sulla direttrice politica assolutamente lontana da quelli che sono i principi costituzionali a cui si dovrebbero ispirare i buoni amministratori (di correttezza, di trasparenza e secondo regole di una corretta gestione) che avrebbe portato questa città nel baratro completo per la salvaguardia e la tutela di privilegi di pochi.

Usciamo quindi dalla sfera della “smania” di potere, dai giri di parole e dalla finta ipocrisia.

Per me, come per molti altri che stanno lavorando seriamente e con forte preoccupazione per recuperare i cocci di questa città (a cominciare dalla più alta carica che se ne è assunta la più totale e piena responsabilità), è impossibile accettare dichiarazioni dell’ex-sindaco dove con pietismo si asserisce “ritengo ingiusto che gli alessandrini debbano pagare due volte la stessa multa” o “quanto è stato già da me e da loro saldato nel 2012 sarà ridato indietro?”

E’ pur vero che la norma sulla violazione del patto di stabilità prevede che le sanzioni non possano essere pagate entro l’esercizio e allora slittano all’anno successivo!

Ma qui si sta parlando di DANNO ERARIALE e il riferimento più grave è rivolto all’anno 2010 dove i risultati negativi relativi a questa gestione (di cui peraltro i soggetti in questione non potevano essere che consci!) in spregio alle norme fecero si che la realtà contabile venisse corretta, con operazioni di rettifica, a presentare un rendiconto dove c’erano artificiose riduzioni delle spese e aumento delle entrate! (ciò è quello che si evince dalle motivazioni della sentenza e da quello che è stato contestato dall’opposizione).

Lo sforamento del patto del 2010 (di cui peraltro non si è data evidenza) è stato volutamente occultato a mio avviso perché delle due l’una:

o non si è minimamente presa in considerazione la prima delibera (28/11/2011) della Giunta Comunale dove venivano accertate numerose irregolarità e anomalie e si invitava l’Ente ad adottare le idonee misure correttive (vere e non artificiose); non solo, ma nessuno degli amministratori ha considerato neppure il parere negativo (Dott.ssa Perrone) e comunque non favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune in merito ai rendiconti per gli esercizi 2009 e 2010

o le persone che hanno avuto la presunzione di gestire la città in questi ultimi anni sono assolutamente inadeguate e incompetenti (o in mala fede?).

Detto ciò, come cittadina prima di tutto e come rappresentante di un gruppo consigliare, mi sento offesa da dichiarazioni pretestuose.

I cittadini aspettano che qualcuno paghi se gli errori sono stati commessi. Avranno davanti un periodo difficile e hanno bisogno di chiarezza perché sono “vittime” di una democrazia indiretta che a volte non funziona come dovrebbe per mancanza di senso di responsabilità di chi si arroga poteri oltre la sfera di competenza attribuitagli.

Non bisogna prendere in giro le persone; è vero gli alessandrini hanno già pagato ma solo in termini di tasse, di disagi, di discriminazioni per assunzioni fatte in modo clientelare e non per meriti, di poche nebulose informazioni relativamente ad atti pubblici.

Salviamo la dignità.

Il danno erariale è un reato “proprio”, non confondiamo le vittime di una “mala gestio” con chi la mala gestio l’ha prodotta e per un mero principio di legalità è tenuto a rispondere in prima persona a livello patrimoniale (per una volta con le proprie finanze e non con quelle comunali e quindi dei cittadini!).

Quindi….caro ex sindaco (insieme ai più stretti collaboratori) La invito a rendere consapevoli i nostri cittadini, non è più il momento di campanilismi politici ma quello di trovare da parte loro comprensione e solidarietà.

E se proprio questo sforzo non Le riesce (comprensibile del resto) non mi resta che richiamarmi al famoso detto: “un buon tacer non fu mai scritto”.

Marica Barrera – Capogruppo “Insieme per Rita Rossa Sindaco”


21 gennaio 2013