“Siamo preoccupati soprattutto per la questione dell’amianto – ha detto Paolo Parodi – che si trova nel materiale che verrà estratto dalle montagne; che ci sia amianto è stato accertato dalla Provincia di Alessandria. Non è la prima volta che si scavano gallerie e si estrae amianto; il problema è la massima trasparenza su come verrà trattato ed è questo che ci preoccupa.”
I sindacati hanno sottolineato il fatto che dovevano essere effettuati 51 trivellazioni per prelevare campioni di terreno e ne sono state realizzate soltanto 7.
“Poi c’è il problema dell’acqua – ha aggiunto Alessio Ferraris che è a rischio. Si parlava di realizzare acquedotti alternativi ma non ci risulta sia stato effettuato ancora nulla.”
I segretari delle tre Confederazioni sindacali hanno posto l’accento su molte altre problematiche: “la più importante – ha aggiunto parodi – è la scarsa trasparenza che c’è attorno all’operazione: non sappiamo nulla per quanto riguarda il Piemonte e anche la Regione non sta facendo il suo ruolo. Ormai è certo che il Terzo Valico verrà realizzato e proprio per questo è necessario che tutto venga effettuato con la massima trasparenza, che adesso non c’è”.
I sindacati sono favorevoli alla realizzazione dell’opera ma a condizione che venga rispettato l’ambiente: “senza trasparenza però – ha aggiunto Parodi – tutelare l’ambiente è difficile perché la gente poi, inevitabilmente pensa che ci sia qualcosa di losco ed è quello che noi vogliamo evitare. Purtroppo sono sei mesi che non sappiamo più nulla su come procedono i lavori .”
Per questo motivo, le organizzazioni sindacali hanno chiesto a Slala l’organismo alessandrino della logistica, di organizzare un Tavolo di lavoro con la partecipazione dei più importanti soggetti interessati fra cui il Porto di Genova.
“E’ il nostro ultimo tentativo – ha concluso Parodi – se non andrà a buon fine e non ci verranno fornite le risposte che chiediamo non potremo più essere favorevoli al Terzo Valico.”
15 gennaio 2013