Site icon Oggi Cronaca

TORTONA: Farmacom sempre in perdita, ma cerca un socio. Ronchetti: “Due anni che è illegittima”


Sono due anni che le farmacie comunali vengono gestite da una società dichiarata illegittima dall’Authority e dalla Corte dei Conti, ma soltanto in questi giorni l’Amministratore unico della Farmacom, Cesare Rossini inizia ad incontrare gli amministratori comunali di Valenza e Novi Ligure per verificare un possibile loro ingresso all’interno della società tortonese in modo da renderla legittima e farla rientrare nei parametri di legge.

Non sarà facile, perché la società, al 30 settembre scorso presentava un passivo di 20 mila euro. Sembrano tanti ma in realtà a Giugno erano addirittura 50 mila.

Rossini pensa comunque di poter chiudere l’anno con un minimo di utile grazie all’incremento dei ricavi ed è fiducioso di trovare un nuovo Comune che entri in società con il quale sanare l’illegittimità di Farmacom.

E’ curioso comunque che anche senza pagare gli oltre 400 mila euro che Farmacom deve alla banca la società rimanga in perdita. Non ne facciamo una colpa a Rossini che sta facendo tutto il possibile, ma è evidente che c’è qualcosa che non quadra se le farmacie private sono in attivo e quelle pubbliche sono in perdita.

La situazione della società che gestisce le due farmacie comunali, infatti, rischia di diventare sempre più pesante: Il 29 novembre 2010 il Consiglio comunale votò la costituzione di questa nuova società per gestire le farmacie comunali. Il consigliere Idv Paolo Ronchetti fece mettere nella delibera la dichiarazione di voto secondo cui la costituzione della società era illegittima perchè Tortona ha meno di 30 mila abitanti. Scrisse anche al prefetto e alla Corte dei conti per far sì che la delibera venisse annullata. Il Comune però, ascoltò il parere del consulente Fontana, secondo il quale era tutto legittimo. Poi Ronchetti chiamò in causa l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici che con la Corte dei conti sancì l’illegittimità di Farmacom. A ottobre 2011 la Corte dei conti consigliò di trovare un Comune socio per sanare il limite dei 30 mila abitanti oppure di sciogliere la società e venderla.

“Credo che la situazione sia disastrosa – dice Ronchetti – e mi chiedo: ma gli atti di una società illegittima, non dovrebbero essere illegittimi anch’ essi?”

10 dicembre 2012

Exit mobile version