L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Paolo Monferino ha visionato la prima bozza dell’unione tra i due ospedali di Tortona e Novi Ligure in un unico nosocomio prevista dal Piano Sanitario e predisposta dal Direttore Generale dell’Asl Paolo Marforio e, a quanto pare, ne ha condiviso tutti i contenuti.
Contenuti però ancora segreti, perché nessuno, all’Asl intende sbilanciarsi né sui contenuti e né sui tempi di attuazione del Piano Sanitario che sarà sicuramente doloroso. Dalle notizie che filtrano, però, sembra confermate le voci che circolano da qualche settimana e cioè chirurgia di livello ed ortopedia come sede principale all’ospedale di Tortona, pediatria ed ostetricia trasferiti a Novi Ligure. Dipartimento di emergenza (DEA) e Rianimazione in entrambi gli ospedali. Queste sembrano le uniche certezze, tutto il resto, invece verrà reso noto a tempo debito, probabilmente già qualcosa quando Monferino tornerà dall’incontro in programma mercoledì a Roma col ministro della Salute Renato Balduzzi.
L’assessore regionale, infatti avrebbe dovuto incontrare nei prossimi giorni gli amministratori comunali della provincia di Alessandria e i rappresentanti del volontariato, ma l’incontro verrà posticipato.
Alla luce dei contenuti riportati nella bozza di Decreto interministeriale previsto dalla legge sulla Spending Review, infatti, l’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte sta provvedendo ad una verifica di coerenza delle scelte di progetto sviluppate sulla rete ospedaliera piemontese con quanto indicato dalla bozza stessa.
MONFERINO: “Completeremo il percorso entro la fine dell’anno”
L’assessore Regionale annuncia che il Piano dettagliato che in provincia di Alessandria prevede la trasformazione dell’ospedale di Valenza in Poliambulatorio, l’unione tra i due ospedali di Tortona e Novi Ligure e il declassamento dell’ospedale di Ovada, sarà pronto definitivamente entro la fine dell’anno.
“Il documento sulla Spending Review predisposto dal Governo – spiega l’Assessore Paolo Monferino – prevede azioni in linea con il Piano socio sanitario della Regione Piemonte a partire dalla “gerarchizzazione” degli ospedali, come da noi definita, proseguendo con l’indicazione dei volumi di attività da considerarsi qualitativamente adeguati, stabilendo bacini di utenza minimi per singole aree di attività e patologie, e definendo, sulla base dei calcoli riferiti alla popolazione “pesata” sulla sua struttura demografica, i posti letto necessari nelle aree di acuzie e post acuzie”.
“Stiamo proprio eseguendo – prosegue Monferino – un dettagliato confronto tra il nostro lavoro già predisposto sulla rete ospedaliera e i nuovi standard del Ministero. Questo ci consentirà, entro i primi giorni del mese di dicembre, di aggiornare le azioni che verranno promosse nell’ambito del sistema sanitario ed ospedaliero piemontese in coerenza con i dettami del decreto stesso. A quel punto, la rete sarà illustrata innanzitutto alla competente Commissione regionale, alle rappresentanze dei Sindaci del territorio e infine sottoposta per l’approvazione alla Giunta regionale, in modo da consentire, come previsto dalla nuova legge, di completare il percorso amministrativo entro il 31 dicembre 2012”.
“In un momento molto difficile per tutto il Paese da un punto di vista economico ed organizzativo, specialmente nel mondo della sanità – conclude Monferino – il fatto che il decreto ministeriale riprenda molti dei parametri da noi previsti nel Piano socio sanitario approvato dal Consiglio regionale nello scorso mese di aprile (rete ospedaliera, mobilità, posti letto per acuzie e per post acuzie ecc) ci indica che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta per creare un sistema sanitario sostenibile, moderno ed efficiente, garantendo prestazioni di livello anche per le generazioni future”.
12 novembre 2012