La domanda sorge spontanea: come si può pensare di attirare turisti sul territorio, quando nelle scuole di Tortona la storia locale non viene valorizzata e fatta conoscere, e non disponiamo nemmeno di un museo dove esporre i numerosi reperti ritrovati ed appartenenti alle più svariate epoche? Verrà mai pensato e finanziato un progetto concreto, per creare un polo storico-culturale, focalizzato sul glorioso passato di Tortona attraverso i secoli? Verrà mai in mente a qualcuno di farne il volano dell’economia locale?
Sono riflessioni che vengono a cascata, dopo l’intervista con Giuseppe Decarlini, lo storico più importante della città, autorevole esponente della Pro Iulia Derthona, assessore alla Cultura con la Giunta Balossino, appassionato studioso del territorio e profondo conoscitore della storia tortonese.
Per lui la storia è una continua scoperta, un costante arricchimento di dettagli, sviluppato attraverso anni di indagini, analisi, osservazione e ricerca sul territorio. Infaticabile, senza sosta, la sua mente è sempre proiettata al futuro, ad inseguire nuovi percorsi di approfondimento per leggere, comprendere e valorizzare al meglio, la storia che ci appartiene.
Dei numerosi reperti ritrovati nei recenti scavi a Tortona, buona parte sono andati ad altri musei perchè a livello locale non abbiamo una struttura dedicata…
Non abbiamo perduto solo i reperti più recenti, come i monili e preziosi appartenenti al corredo ritrovato nelle tombe gotiche in piazza Tito Speri. C’è anche il tesoro di Marengo ed i suoi argenti. Se per fare un museo si inseguono idee di grandezza, non lo si avrà mai, almeno in questo attuale contesto economico. Ma bisogna partire e fare qualcosa, anche con risorse e mezzi limitati, affinchè nulla si perda Bisogna iniziare a farlo, se vogliamo riconquistare i beni che sono testimonanza del passato a Tortona.
Il concorso intitolato a Luigino Ballestrasse ed incentrato sui valori del Risorgimento ha avuto solo quattro partecipanti su 1600 studenti presenti a Tortona. Qual’è l’opinione di uno storico, al riguardo?
Mi chiedo perchè la scuola non affianchi ai programmi ministeriali una maggiore conoscenza del territorio. Spesso, spessissimo, dei ragazzi mi chiamano perchè sono in difficoltà quando viene loro assegnata una ricerca sulla storia di Tortona. La scuola dovrebbe dare loro anche la conoscenza ed il materiale per stimolare e sviluppare la ricerca autonomamente, Assegnare semplicemente un compito a casa da fare in biblioteca, porta i giovani a vedere cose già scritte, a presentare elaborati che sono uno la copia già vista dell’altro. Bisogna stimolare nei giovani il desiderio di conoscere, di apprendere, di andare a cercare, approfondire spontaneamente. Trovare il dettaglio ancora da scrivere. Se i ragazzi fossero accompagnati in questo percorso, ne rimarrebbero coinvolti.
Cosa ha fatto scattare la passione per la storia in Giuseppe Decarlini?
E’ una passione nata da bambino, quando alle elementari, iniziai lo studio della storia. Era la mia materia preferita, il mio voto era nove. Non ho mai smesso di studiarla da allora. Non ho mai smesso di trovare, nella storia, nuovi spunti di indagine da approfondire, da seguire. Da cui essere affascinato.
Mentre il desiderio di ricerca a cosa è dovuto?
Mi è stato trasmesso dal Professor Carlo Maria Cipolla, che conobbi all’Università, scomparso nell’anno 2000. Mi sono laureato con una tesi sulla storia economica nel 1972. Cipolla sosteneva che la storia priva di analisi è solo descrittiva, per questo gli eventi del passato possono sembrare muti ed inespressivi. La storia, invece, è molto viva, bisogna saper e voler cercare.
Tra i suoi infaticabili studi, quali argomenti sono in prossima pubblicazione?
Un albo d’oro dei caduti della Prima Grande Guerra, realizzato grazie ad un ricco fondo fotografico ed alla documentazione di monumenti e targhe poste a ricordo dei caduti. La prefazione e postfazione della ristanpa di un libro risalente al 1932 sull’ Eroe Ernesto Cabruna, arricchita dal materiale proveniente dal Fondo Documentario Cabruna, in cui sono presenti reperti di corrispondenza epistolare con D’Annunzio. Il mio impegno è sempre a 360 gradi.
E mentre salutiamo Giuseppe Decarlini lasciandolo ai suoi studi, la riflessione sul rilancio di Tortona città turistica inizia a formarsi. Le sue opinioni sono autorevoli, ed appaiono estremamente interessanti. L’importanza che nulla vada perduto del patrimonio storico appartenente al nostro territorio, le azioni necessarie alla sua valorizzazione. Chi meglio di lui ne può conoscere potenzialità e ricchezza? I suoi suggerimenti saranno ascoltati, oppure anche la sua sarà l’ennesima voce che grida nel deserto?
Annamaria Agosti
16 novembre 2012