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TORTONA: Galuppo fa il punto “Abbiamo gli stessi debiti di tre anni fa, ma abbiamo perso due milioni per il ricorso al TAR”

Se Tortona soffre a livello finanziario la colpa è del ricorso al Tar contro la vendita dell’ex mercato e di palazzo Leardi e di chi (forse)  ha convinto i due ricorrenti a farlo. Un ricorso che ha fatto perdere al Comune ben 2 milioni di euro. Questo emerge dalle parole del vicesindaco e assessore al Bilancio, Carlo Galuppo, in una nostra intervista esclusiva a chi ha in mano le chiavi della situazione finanziaria della città, da cui dipende il futuro di Tortona.

Un Galuppo che vuole lasciare la scena politica al termine del mandato, ma la gente gli chiede di restare ancora, quella Tortona che incontra per la strada quando passeggia e con la quale non ha mai perso il contatto. E’ un politico, ma prima di questo è un cittadino che asserisce con convinzione di fare la propria parte con coscienza, e sussulta d’indignazione nel mostrarci i dati diffusi proprio in questi giorni dal Sole24ore, le cifre dei fondi anti dissesto erogati dallo Stato e destinati in maniera molto maggiore al Sud piuttosto che al Nord.

E prova sdegno non solo perchè appartiene alla Lega, ma perchè lui è Carlo Galuppo, Vicesindaco e Assessore al Bilancio al Comune di Tortona, così geograficamente vicina ad Alessandria, ma così lontana, si auspica, dall’ipotesi del dissesto.

 

Vicesindaco, com’è la situazione finanziaria del Comune di Tortona ad oggi?

Abbiamo messo in liquidazione diversi immobili e la nostra attenzione è costantemente orientata a monitorare i flussi finanziari per eseguire pagamenti pregressi e nello stesso tempo garantire il funzionamento del Comune, i servizi ai Cittadini e gli stipendi ai dipendenti. Comunque per una situazione più precisa, rivediamoci prima di Natale.

Sono entrati i soldi delle due grandi vendite, Leardi ed ex mercato coperto?

Buona parte sono entrati, abbiamo concordato un pagamento scaglionato per venire incontro ai vincoli che incontrano le società nell’accesso al credito presso le banche. Ma entro fine mese sarà tutto a regime.

Un risanamento dei conti fatto di tasse comunali aumentate al tetto massimo, il contenimento di tutte le spese ed il contrasto all’evasione. Quanto avevate previsto di recuperare per l’evasione e quanto è stato recuperato?

Ci confrontiamo costantemente con AIPA per monitorare i flussi di recupero. Abbiamo accertato insieme a loro che le nostre previsioni di recupero erano coerenti. Tuttavia molti incassi sono stati stabiliti nel futuro con piani di rientro, le difficoltà economiche sulla liquidità sono ben note a tutti e sono state concordate delle dilazioni nel recupero. Comunque, c’è stato un riscontro positivo in tal senso.

La proroga dei termini per la vendita di ASMT e delle reti gas al 17 dicembre rappresenta l’ultimo treno per la salvezza? E se non andassero in porto?

Mi permetta di asserire che siamo stati dei precursori, nella situazione economica che è poi sfociata in questa crisi mondiale. Appena insediati, abbiamo cercato di affrontare fin da subito la drammatica situazione delle finanze del Comune, evidenziando tutto ed attivando dei correttivi immediati. Sotto questo questo aspetto è stato estremamente importante il contatto collaborativo con la Corte dei Conti. La vendita di ASMT? Auspichiamo di vendere e chiudere positivamente questa situazione.

A differenza di quella che ha trovato, quale sarebbe stata, invece, la situazione finanziaria che avrebbe voluto gestire l’Assessore al Bilancio Galuppo?

Sono un politico che lavora con la coscienza di un buon cittadino. Al termine di questo mandato, avrò speso dieci anni di impegno all’interno della Giunta, e sarà venuto per me il tempo di farmi da parte e lasciare spazio ai giovani. Eppure la gente che incontro per la strada, con cui parlo, mi chiede di restare. Io comunque lavoro con coscienza, anche per chi verrà dopo di me, al di là dell’appartenenza politica. Ed in coscienza dico: se le due vendite si fossero concluse un anno fa, se non vi fosse stato il ricorso al TAR a bloccare tutto, intanto noi avremmo potuto lavorare con maggiore serenità, non avremmo perso un milione di euro per lo sforamento del Patto di stabilità, ed avremmo avuto maggiori trasferimenti dalla Regione. Invece abbiamo perso almeno due milioni di euro ulteriori sotto forma di mancati trasferimenti. Certo, sarebbe stato tutto molto diverso.

Qual’è lo stato attuale delle ingiunzioni di pagamento ricevute dal Comune?

Il monte debito attuale non è superiore a quello di tre anni fa. I decreti ingiuntivi potevano arrivare già allora, non solo adesso. La situazione non è peggiorata sotto la nostra gestione, anzi…

I grandi debiti sono quelli con le partecipate ASMT, CISA e SRT oppure ne esistono altri?

I dati sono quelli già resi pubblici, 4 milioni con ASMT, 1 milione di euro con il CISA e 900mila euro con SRT. Non c’è altro. Abbiamo iniziato a fare qualche pagamento, bisogna cercare di tenere in piedi tutti, per come si riesce. Comunque, anche nel campo delle aziende partecipate, siamo stati dei precursori dei tempi: la legge infatti impone agli enti di disfarsi delle partecipazioni.

Sempre a proposito di partecipate. Cesare Rossini, amministratore di Farmacom, aveva detto che l’illegittimità della società andava risolta entro fine anno mediante l’ingresso di un altro socio oppure la società sarebbe stata sciolta. La trattativa con Valenza è saltata con il siluramento di Maggiora. Qual’è il piano B, ad un mese e mezzo dal fine anno?

La vicenda Farmacom è seguita personalmente da Berutti, assieme all’Assessore alle partecipate, ma principalmente dal Sindaco. So che Rossini è possibilista su un buon esito, ed oltretutto la normativa di settore è in continua evoluzione. Lo scenario di riferimento può ancora cambiare, e di molto, da qui a fine anno.

Negli ambienti politici corre voce che Lega e lista civica “Con voi per Tortona” siano allineati in una sinergia a discapito del PDL tortonese approfittando della conclamata frantumazione in corso nel partito. Secondo lei Berutti dovrebbe preoccuparsi?

Penso che non dovrebbe preoccuparsi. Il futuro di Berutti è a 360 gradi, se vuole restare in politica a livello locale, se ha ambizioni per andare a Roma, questo sta a lui deciderlo. Ma sono convinto che alle prossime elezioni, mettendo in campo la persona giusta e la squadra giusta, il centro destra ha nette possibilità di battere nuovamente la sinistra.

 Annamaria Agosti


11 novembre 2012

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