Solo che, per amore di verità, ci preme precisare alcune cose.
Il 20 luglio scorso il gruppo consiliare del Partito Democratico, avuta notizia dell’avvio della costruzione di un impianto in Regione Oche, senza che mai tale progetto fosse transitato dal Consiglio o dalla competente Commissione Consiliare, presentava, anche a nome degli altri gruppi di minoranza, interrogazione per avere chiarimenti in merito. A tale interrogazione venne fornita risposta nella successiva seduta di Consiglio del 26 luglio.
L’allora Assessore Maggiora confermò che si stava già costruendo un impianto di biodigestione vegetale, e che era ormai prossimo alla messa in funzione. Confermò anche che l’impianto in questione, di proprietà di privati, fu autorizzato dalla Conferenza dei Servizi provinciale, senza mai transitare per il Consiglio Comunale di Valenza in quanto le allora vigenti normative in materia non prevedevano in modo obbligatorio tale passaggio. L’Assessore ci portò poi a conoscenza della possibilità, per quanto ancora futuribile, che un secondo impianto potesse sorgere in Valenza, ed asserì la sua personale convinzione, peraltro non nuova, che qualsiasi iniziativa tesa alla produzione di energia dovesse essere non solo accolta, ma anche incoraggiata.
Noi, in ossequio a quanto previsto dal regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, potemmo solo dichiararci insoddisfatti della risposta. E lo facemmo con forza, asserendo che, per quanto non obbligata, l’Amministrazione avrebbe dovuto sentire il dovere morale di informare la città e di portare il progetto all’esame del Consiglio Comunale.
A maggior ragione dal momento che l’impianto in oggetto sorge in una zona di pregio, molto vicina al Po e ad una bella villa storica.
Non corrisponde al vero, pertanto, che il biodigestore sia “Passato fuggevolmente in Consiglio comunale nel luglio scorso con una tiepida opposizione dei gruppi di minoranza”, in quanto non ci fu mai data alcuna possibilità di discutere (e tantomeno di esprimere un voto) della questione prima che ne partisse la costruzione. Semmai, è stato solo grazie alla nostra interrogazione che la vicenda è potuta venire alla luce.
Ringraziando per l’attenzione allego copia dell’interrogazione e porgo i più cordiali saluti
Il presidente del gruppo consiliare PD – Mauro Milano
E’ vero, la normativa non prevede il passaggio in Consiglio comunale ma questo non significa che sia vietato discutere. Ci risulta che rispondendo all’interrogazione del PD l’allora assessore Riccardo Maggiora avesse promesso per altri casi futuri, sarebbe stata sempre interessata la Commissione consiliare, ma ora che Maggiora è stato cacciato? Cosa ne pensa il sindaco Cassano?
Non è il caso, forse, di sapere gli intendimenti del nuovo assessore al riguardo?
Il Direttore
26 novembre 2012