A conclusione della bella e ricca Mostra sui parchi del Piemonte, allestita nei saloni del castello, mostra che ha visto la presenza di tutte le scolaresche e il disinteresse degli adulti, vi portiamo a conoscenza del testo che accompagna da oggi il 108° parco del Piemonte, ossia la piccola area castelnovese sulla Scrivia.

Riserva naturale di Castelnuovo Scrivia – Fra Iria e Coluber

Una fascia di natura protetta lungo la riva destra della Scrivia. Di limitata estensione, ma di grande importanza quale luogo di sosta per un numero elevato di uccelli fra il Mar Ligure e le Alpi.

Notevole davvero la naturalità di questo corso d’acqua, originario del versante sud del monte Antola, nell’Appennino ligure. Integro il bosco ripariale, di grande pregio gli estesi gerbidi, regno delle farfalle, alcune rarissime, comprese nella Direttiva comunitaria “Habitat”, come Zerynthia polyxena e Maculineaarion.

 

LA VISITA

Sulla riva destra della Scrivia

Un allez-retour tra Castelnuovo e la A7. Modesto lo sviluppo, cospicua la varietà di ambienti: boscoripariale, gerbido, il letto del torrente a tratti notevolmente ampio. Gli scorci sul vicino Appennino.

Cammino disteso su sterrata pianeggiante con lo sguardo libero di cogliere il tipico ambiente fluviale di pianura. Nel primo tratto l’itinerario coincide con un vita parcours attrezzato.

 

Come arrivare

Da Castelnuovo si va all’uscita del paese in direzione di Sale, lungo la s.p. 85.

Area di sosta prima del ponte sulla Scrivia presso l’ex mercato ortofrutticolo.

È possibile accedere alla riserva più a monte con altre strade che partono dal lato sud dell’abitato, lungo le strade dell’Orto Zanino o di fiancheggiamento dello scolmatore.

 

Il percorso

Partenza. Attraversata la provinciale si imbocca la strada sterrata subito a sinistra del ponte sulla Scrivia (Iria in epoca romana).

Si entra così nella riserva naturale giungendo in breve alla confluenza del Grue (l’antico Coluber).

Dopo circa un chilometro leggermente discosti dal fiume, all’ombra del bosco ripariale (salici, pioppi bianchi e neri), si raggiunge un’ansa dove la Scrivia si concede alla vista. A sinistra una variante conduce al Parco dei Neonati: 800 alberi (farnie, ciliegi selvatici, aceri campestri, frassini, carpini, ecc) messi a dimora, uno per ogni bambino nato a Castelnuovo dal 1992. L’area è circondata da una lunga siepe di biancospino, rosa canina e prugnolo selvatico.

In prossimità di un’altra strada di accesso (piccola area attrezzata) termina la riserva e si prosegue nell’area contigua. La strada costeggia ora il fiume, ed è sulla riva del fiume che non si possono non notare tre pioppi bianchi monumentali, singolarmente “abbracciati” (gli “alberi dell’amore”).

Cambia l’ambiente. Il greto si fa decisamente ampio, il bosco è sostituito dal vaste aree a gerbido, regno delle farfalle, favorite da una flora specializzata.

Un’area attrezzata invita alla sosta, che si consiglia tuttavia di rimandare al ritorno: il capolinea non è lontano. Il ponte della A7 segna il cambio di direzione. Il rientro lungo la strada dei Buschi offre l’opportunità di cogliere con altre luci frammenti di natura fluviale sfuggita all’andata.

Tornati a Castelnuovo si consiglia di proseguire per un tratto il cammino a valle verso Alzano: per il rimboschimento e l’alveo della Scrivia, diverso, profondamente inciso.

 

In sintesi

Partenza: ponte sul Torrente Scrivia a Castelnuovo Scrivia. Lunghezza totale: 8 km (10 KM con le varianti). Tempo totale: 4 h.

 

Nel parco informati

Sede legale: Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino e del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, Piazza Giovanni XXIII 6, Valenza, tel. 0131 927555, uffici.amministrativi@parcodelpo-vcal.it

Visite guidate: Centro visita Cascina Belvedere (Frascarolo, PV), tel. 0384 84676; e-mail:centro.visita@parcodelpo-vcal.it

 

Da vedere

– il Castello dei Torriani e dei Bandello, con la torre ghibellina. Notevoli i saloni affrescati risalenti al Quattrocento. Per una visita rivolgersi alla Biblioteca che ha sede nel palazzo.

– La frontistante Collegiata di San Pietro e Paolo ricchissima di opere d’arte e di strutture architettoniche risalenti al XII secolo. Il tutto perfettamente restaurato negli ultimi venti anni. Rivolgersi ai volontari che operano in canonica.

– Palazzo Centurione sede del Comune, case medioevali, le chiese di Sant’Ignazio e di San Rocco

 5 novembre 2012