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TORTONA: Tre giovani su quattro si ubriacano già a 14 anni e lo fanno per noia. Risulta dall’indagine della Caritas e dell'Unicef

I dati sono allarmanti e devono indurre alla riflessione: tre giovani su quattro tra i 14 ed i 15 consuma bevande alcoliche e lo fa per divertirsi e per noia. E’ una situazione gravissima che emerge da un’indagine della Caritas Diocesana e dell’Unicef su un campione di 700 tortonesi effettuato la scorsa primavera nelle scuole superiori della città di Tortona e presentato in un incontro pubblico che si è svolto alla sala della CRT.

Francesca Artana

A presentare i dati è stata Francesca Artana psicologa della equipe età evolutiva dell’ ASL specialistica in adolescenza che ha catalogato ed analizzato i questionari

“Tra i vari aspetti che emergono nei questionari – ha detto il medico – ci sono alcuni dati che devono indurre alla riflessione: è stato riscontrato, ad esempio, che l’approccio al fumo avviene già nella fascia dei 14-15 anni, principalmente per imitazione degli amici. Dati ancora più preoccupanti, invece, riguardano l’abuso di alcool: il 74% dei 14-15enni ha già consumato alcool, con una punta massima del 90% tra i 16-17enni e l’87% dei 18-20enni. Per gli adolescenti è indifferente il tipo di consumo tra vino, birra o superalcolici. Sono spinti ad iniziare a bere dagli amici per il 70% dei casi, l’assunzione di alcool avviene per il 50% dei casi in occasione di uscite in compagnia e per il 40% dei casi per far passare la noia. Sempre a causa della noia, e spinti dall’emulazione di amici, si ha l’avvicinamento all’uso di droghe, che sono diffuse sul territorio e nelle comunità frequentate dei giovani.”

Una situazione gravissima, quella tortonese, un vero e proprio allarme lanciato durante il convegno anche dagli altri relatori su un problema che non deve essere sottovalutato, ma anzi affrontato al più presto.

Il questionario, però non è servito solo a mettere in luce questa gravissima situazione ma anche ad avere un quadro sul mondo dei giovani adolescenti tortonesi, su come vivono, cosa voglio, quali sono le loro aspirazioni.

Di seguito le altre risposte.

 

UNA RISORSA ANCORA DA SCOPRIRE PER LE ASSOCIAZIONI’

I giovani vorrebbero essere coinvolti nel volontariato, e chi lo fa è sensibile al sociale. Il 90% di loro non vi è impegnato, ma più del 50% dei giovani di età compresa tra 14 e 16 anni vorrebbe fare parte di associazioni nel volontariato, percentuale che sale fino al 70% di coloro che hanno tra 18 e 20 anni.

Chi invece già dedica parte del proprio tempo alle associazioni, lo fa per il 71% impegnandosi in attività socio assistenziali (Croce Rossa, Misericordia, Piccolo Cottolengo) e per il 29% in attività di tipo aggregativo (Pro Loco, Oratori, gruppo scout)

 

LA FAMIGLIA, LA SCUOLA, LE AMICIZIE,

Sono valori importanti per i ragazzi. L’85% dei giovani ha un rapporto positivo con i genitori, le famiglie influenzano le scelte dei propri figli adolescenti in più del 50% dei casi.

Gli adolescenti vivono la scuola come un luogo positivo dove ci si confronta tra coetanei, si impara e si mettono a frutto i propri talenti. Il 35% di loro ha vissuto (direttamente o indirettamente) episodi di bullismo, a cui hanno reagito chiedendo aiuto a genitori ed insegnanti piuttosto che alle Istituzioni. Tra coloro che invece hanno accettato di subire passivamente, solo l’1% è di sesso femminile mentre il 2% è di sesso maschile.

Le amicizie sono importanti per il 92% degli adolescenti più giovani, con una percentuale che scende all’87% nella fase pre-adulta dei 18-20anni quando matura un nuovo senso di famiglia, quella di origine e quella “da formarsi”.

 

LE AMBIZIONI NEI SOGNI DEI GIOVANI E I VALORI.

 

Entrare nel mondo del lavoro dopo la scuola dell’obbligo, con un diploma di scuola superiore o dopo aver conseguito una laurea? Più del 50% dei giovani immagina che il proprio inserimento lavorativo potrà avvenire solo dopo l’università, attribuiscono pari importanza all’affermazione professionale (30%) ed alla priorità rappresentata dagli affetti famigliari (36%) ambizioni che sono anteposte ai desideri di ricchezza e successo.

 

 

LA GENERAZIONE DEI NATIVI DIGITALI

Vengono definiti “nativi digitali” perché appartengono alla prima generazione nata e cresciuta nell’era di computer, e-mail e telefoni cellulari, ma cosa sappiamo veramente di come gli adolescenti di oggi usano le nuove tecnologie? Il loro rapporto con internet cambia molto in base all’età.

Se i 14-15enni utilizzano internet per lavori scolastici e per coltivare amicizie attraverso i social network. a 16-17 anni la rete si affianca al cellulare per mantenere i rapporti con gli amici e scaricare film e musica, mentre dai 18 anni diventa un utile mezzo per ricerche personali e fonte di informazioni.

L’82% degli adolescenti ha amici in rete ma più del 50% di loro ritengono questo aspetto poco importante. Avere tanti amici virtuali sul proprio profilo Facebook non significa prediligere questa forma di amicizia ai rapporti reali. Utilizzano internet dalle 2 alle 4 ore al giorno, soprattutto il pomeriggio e la sera.

 

CONCLUSIONI

In sintesi, i giovani adolescenti tortonesi riconoscono le proprie fragilità ma contemporaneamente chiedono più opportunità di reagire alla noia senza soccombere, per mettere a frutto i loro anni di crescita verso l’età adulta e diventare la nuova generazione di cittadini in maniera più consapevole. Vogliono vivere la loro adolescenza come momento di transizione positivo, conoscono bene le debolezze e le fragilità in cui si cade alla loro età, e dalla linea di mezzeria chiedono un aiuto per non sbandare. Hanno il desiderio di mostrare una buona immagine di sè, e quel desiderio vogliono che diventi un percorso di crescita. Chiedono che le lancette dell’orologio anzichè scandire il tempo che passa diventino l’ago di una bussola, per orientarsi, nel realizzare il proprio cammino e percorrerlo con sicurezza. Lo chiedono a chi può ascoltarli e lo pretendono da chi ha il potere di aiutarli a trasformare la propria crescita in un momento più responsabile. Lo chiedono loro, i giovani, peccato , però, che spesso non ascoltano e, come spesso capita, bevono e fumano gettandosi nei vizi, invece di affrontare i problemi.

 28 ottobre 2012

Una parte del pubblico presente

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