Sabato 27 ottobre: giornata di sole dopo la pioggia di venerdì, temperatura mite per essere la fine autunno; giornata ideale per fare acquisti in vista dell’inverno, ma il centro storico di Tortona alle 17 non pullula di gente. Qualcuno che passeggia sotto i portici della via Emilia o nelle piazze del centro c’è, ma non più del solito e comunque molta meno gente rispetto a qualche anno fa.
Sembra un sabato come tanti altri, ma se guardiamo più attentamente qualcosa non quadra. Il dramma riguarda i negozi: vuoti, soprattutto quelli di abbigliamento. Passeggiamo lungo tutta via Emilia dall’incrocio con via Pellizza da Volpedo fino a largo Borgarelli e dovunque è desolazione.
Poca gente nei negozi di abbigliamento, qualcuno in quelli alimentari, poche persino nei bar.
Fino a qualche anno fa il Centro storico nell’ultimo sabato di ottobre sarebbe stato pieno di gente, ora non più.
Domenica 28 ottobre. Ore 17,30 non piove, la temperatura è di 8 gradi. Il Centro storico di Tortona è un deserto: le strade sono buie, le vetrine dei negozi quasi tutte spente, pochissime persone camminano in via Emilia. Nei pochi bar aperti le persone si contano sulle dita.
Questa la fotografia di un centro storico in ginoccchio, di una città che sta morendo.
C’è la crisi, mancano i soldi, ma è vero solo in parte: basta recarsi nei Centri commerciali, in città o fuori, per vedere gente che spende. Certo non come qualche anno fa, certo in maniera più oculata, ma spende.
Il centro di Tortona, invece, non offre nulla, non ha attrattive.
Ma siamo certi che la città non ha nulla da offrire?
LE OPPORTUNITA’ DI TORTONA
Eppure, malgrado tutto, un turista che nella giornata di domenica arrivasse per la prima volta in città se volesse visitarla almeno superficialmente, non avrebbe certo tempo da perdere, talmente tante sono le cose interessanti da vedere: potrebbe visitare la Pinacoteca della Crt in corso Leoniero, il Duomo con la tomba di Lorenzo Perosi, poi Santa Maria Canale con la natività leonardesca, proseguendo fino in via Pernigotti visitando il Museo del mare, poi le mostre a Palazzo Guidobono.
Poi potrebbe attraversare via Emilia fermandosi a vedere il chiostro di San Matteo e corso Don Orione, fino raggiungere la Madonna della Guardia per visitare anche la cripta, il museo dei presepi, quello dedicato a Lorenzo Perosi e don Orione. Magari anche salire in cima alla torre, ai piedi della Madonna da dove si gode un ottimo panorama.
Potrebbe effettuare in piccola visita archeologica agli scavi romani in via Fratelli Pepe o al muro in via Alle fonti, o al ponte romano in via Arzani.
Purtroppo non potrebbe visitare il museo Orsi perché aperto solo una domenica al mese o apprezzare opere importanti come quelle della Diocesi perché il museo Diocesano non è ancora pronto, né potrebbe apprezzare il museo del burattino di Peppino Sarina perché non esiste ancora e l’atelier dedicato al burattinaio non si sa più se esiste ancora.
Se il turista della domenica avanza tempo, però, potrebbe recarsi ad apprezzare gli affreschi dell’abbazia di Rivalta oppure raggiungere Viguzzzolo e Volpedo per la visita alle Pievi e allo studio e al Museo di Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Insomma avrebbe la domenica abbastanza “piena” anche senza visitare il borgo di Castellania e Casa Coppi.
Certo non avrebbe l’opportunità di apprezzare i prodotti locali (baci, salame, vini, formaggi ecc…) perché nessuno li promuove ed i negozi sono chiusi, così come non avrebbe l’opportunità di conoscere la storia e le tradizioni della città, perché non esiste una struttura che le illustra e non avrebbe neppure la possibilità di vedere spettacoli della tradizione locale perché sabato e domenica la città, sotto questo punto di vista non offre nulla.
COMMERCIANTI E COMUNE I PRIMI RESPONSABILI
Come si può notare, Tortona ha tutte le potenzialità per richiamare turisti e per richiamare i tortonesi in centro, per invogliarli a fare acquisti e soprattutto per trovare una propria dimensione all’interno di un circuito turistico di un certo livello che gli consentirebbe di uscire dalla crisi, ma se questo non accade la “colpa” può essere imputata solo a due soggetti: i Commercianti e il Comune.
I Commercianti perché vendono la merce a prezzi troppo elevati rispetto alle altre città ed inoltre hanno dimostrato che preferiscono perdere potenziali clienti piuttosto che aprire la domenica, il Comune perché dà la colpa ai commercianti per la sua inefficienza perché non è in grado di organizzare quasi nulla in questo settore e si nasconde dietro al scusa che servono soldi per poter fare.
Noi di Oggi Cronaca, con l’aiuto dei lettori abbiamo dimostrato che non è vero, che invece si può. Lo abbiamo fatto con gli articoli di “Tortona – Il Rilancio” che potete leggere sull’apposito link nella sezione “Tag”.
Naturalmente, come sempre, Commercianti e Comune diranno che non è vero che queste idee non sono fattibili, perché quello che viene da altri generalmente viene snobbato e quasi mai preso in considerazione.
D’altro canto, a nessuno piace ammettere il proprio fallimento……
Angelo Bottiroli
28 ottobre 2012