Da una recente ricerca, l’esposizione delle banche italiane è di 662 milioni di euro, tra mutui, prestiti ai costruttori ed altro.
L’Italia, a differenza di altri Paesi come ad esempio la Spagna, non ha sofferto il collasso bancario a causa dell’esposizione sul real estate, ma corre seri pericoli dovuti al declino del mercato immobiliare.
I prezzi delle case sono scesi del 20% dal 2008 e ciò significa che le banche vedono ridurre i loro investimenti su attivi che si stanno deprezzando.
In pratica se ha una banca aveva concesso un mutuo per un valore che attualmente si è deprezzato si genera il fenomeno noto negli USA come negative equity.
Se il mutuatario non riesce a pagare, a causa del deterioramento del mercato del lavoro, la banca si ritrova in una situazione in cui deve dichiarare un passivo.
La situazione si complica se l’esposizione è su di un costruttore la cui impresa fallisce. la banca si ritrova con cantieri non terminati, costruzioni non iniziate o case nuove finite vendibili al di sotto di quanto riportato nei propri bilanci.
In questo quadro le banche hanno tutto l’interesse a far si che i valori immobiliari non crollino. Per questa ragione non desiderano in assoluto procedere con i pignoramenti e sono disposte a sopportare un medio periodo negativo piuttosto che una veloce catastrofe.
A rimetterci però saranno i futuri mutuatari, che avranno sempre meno possibilità di ottenere un prestito per la casa, perché le banche sono sotto sforzo, impegnate a salvare lo status quo.
Inoltre c’è da ricordare che fino a qualche anno fa, le banche erogavano fino al 100% dell’importo della compravendita, alle volte superavano addirittura questa cifra, inglobando finanziamenti precedenti, spese di agenzia e di notaio.
Con questo sistema, pensare di vendere oggi, una casa acquistata con questo sistema qualche anno fa, diventa praticamente impossibile.
Perchè il mercato immobiliare è sceso e i valori sono cambiati, ma chi vende non può abbassare la cifra di vendita ed adeguarsi alla piazza, perchè l’importo del mutuo è superiore al valore dell’immobile.
In questo modo si blocca tutto, perchè non vengono vendute le case acquistate con mutui troppo alti qualche anno fa, i giovani oggi non possono permettersi l’acquisto di una nuova casa se non aiutati dai genitori, visto che le banche non concedono mutui a più del 60% del valore della casa.
Tornano di conseguenza sul mercato le famiglie e le nuove coppie che cercano un alloggio in locazione.
Mentre fino a due anni fa, tutte queste persone, cercavano in acquisto e ottenevano tranquillamente mutui dalle banche, con le stesse referenze che oggi gli permettono semplicemente di affittare un alloggio.
Glenda Colaninno
26 ottobre 2012