Il Governo, senza un vero confronto con le OO.SS., ha ipotizzato una modifica al sistema pensionistico delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico, con la quale si prevede l’innalzamento dell’età media degli operatori con conseguenti ricadute negative sull’operatività del servizio e, quindi, sulla sicurezza dei cittadini e sulla salute degli appartenenti al Comparto.

Il risultato sarà poliziotti sempre più vecchi e sempre meno sicurezza per i cittadini!

Tutto ciò sta avvenendo in netto contrasto:

• con i principi contenuti nella norma sulla specificità del Comparto che prevede di tenere conto della condizione peculiare del personale e delle loro condizioni di impiego operativo altamente rischioso, che presuppone il costante possesso di particolari idoneità psico-fisiche;

• con le indicazioni contenute nell’ordine del giorno, approvato dal Parlamento lo scorso mese di maggio, che impegna il Governo ad incontrare le rappresentanze sindacali per un confronto sul regolamento delle pensioni.

Riteniamo sbagliata e penalizzante:  la previsione di innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia e di innalzamento della contribuzione utile per la pensione di anzianità;  l’applicazione nel nostro comparto dell’incremento legato alla speranza di vita, in ragione del fatto che la condizione psico-fisica degli operatori, fortemente correlata con l’età anagrafica, è requisito fondamentale per lo svolgimento delle attività operative;  l’applicazione delle penalizzazioni che obbligano gli operatori ad una permanenza in servizio, pur avendo già raggiunto il limite di anzianità contributiva fissato per la pensione di anzianità;  la riduzione a 2 anni e 6 mesi della maggiorazione del periodo di servizio, che, allo stato attuale in relazione all’età di accesso in servizio (26/27 anni), pone gli operatori del Comparto nell’assurda condizione di non poter raggiungere il requisito per la pensione di anzianità;  l’introduzione di discriminazioni legate all’età anagrafica tra coloro che hanno gli stessi requisiti relativi alla massima anzianità contributiva.

ORA CON LA LEGGE DI STABILITA’ 2013, PREDISPOSTA IN QUESTI GIORNI E IN CORSO DI APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO, IL GOVERNO CONTINUA A CREARE PENALIZZAZIONI E DANNI NEL PUBBLICO IMPIEGO E, QUINDI, ANCHE NEL COMPARTO SICUREZZA.

VIENE CONFERMATO IL BLOCCO DEL TURN-OVER AL 20% PER IL TRIENNIO 2012-2014 E AL 50% PER L’ANNO 2015 CON UNA RIDUZIONE DI ORGANICI DI CIRCA 18.000 UNITA’ PER LE FORZE DI POLIZIA E DI CIRCA 6.000 PER LA SOLA POLIZIA DI STATO;

NON VENGONO STANZIATE LE NECESSARIE RISORSE SUL FONDO PEREQUATIVO CHE GARANTISCANO LA COPERTURA AL 100% DELL’ASSEGNO UNA-TANTUM PER GLI ANNI 2012 E 2013;

VIENE MANTENUTO IL BLOCCO DELLE PROCEDURE CONTRATTUALI FINO AL 2014 E, QUINDI, DELLE RETRIBUZIONI, INTRODOTTO DAL PRECEDENTE GOVERNO NEL 2010;

VERREBBE CONFERMATA L’IPOTESI DI SOPPRESSIONE DELLE QUESTURE E DELLE PREFETTURE, CONSEGUENTE ALLA SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE.

La sicurezza dei cittadini e l’incolumità dei poliziotti potrà essere seriamente messa a rischio dai provvedimenti che il Governo sta attuando o intende attuare, senza conoscerne l’incidenza sull’efficienza e sull’efficacia del Sistema Sicurezza del Paese. Noi non possiamo accettarlo anche nell’interesse dei cittadini.

Per questi motivi martedì 23 ottobre dalle 14 alle 17 organizzeremo un presidio in piazza della Libertà.

SIAP – Sindacato Italiano Appartenenti Polizia


21 ottobre  2012