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ALESSANDRIA: Lovelli mantiene le promesse e chiede di inserire la città nel decreto salva -enti

“Le dichiarazioni del Viminale ed il “no” all’inserimento di Alessandria nel decreto sul fondo-Salva Enti, ribadito dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri nel corso del Convegno Anci svoltosi a Bologna, non sono accettabili. Bisogna che il Governo si ponga al più presto il problema del dissesto del Comune di Alessandria”. Così l’onorevole Mario Lovelli commentando le ultime dichiarazioni dell’esecutivo sulla drammatica situazione finanziaria delle casse comunali alessandrine e presentando il contenuto dei due emendamenti che saranno sottoposti alle Commissioni parlamentari Affari Costituzionali e Bilancio attualmente impegnate nell’esame del disegno di legge che prevede “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”. Negli emendamenti è stato chiesto di ricomprendere nel Fondo di Rotazione, istituito con il “Decreto Salva-Enti”, anche i Comuni che hanno rinnovato gli Organi Amministrativi e dichiarato il dissesto da non più di sei mesi ed elevare a cinque dodicesimi il limite massimo di anticipazione di tesoreria per i Comuni in dissesto e in gravissima difficoltà finanziaria per l’intera durata della procedura di risanamento, ovvero per un triennio. Duplice l’obiettivo: far inserire il Comune di Alessandria, già sottoposto alla procedura di dissesto, nell’apposito fondo istituito dal Governo per aiutare gli enti locali in difficoltà finanziaria e consentire all’Amministrazione di poter attuare un anticipo di tesoreria per avere a disposizione maggiore liquidità. “L’auspicio – spiega Lovelli – è quello che il Governo accolga i due emendamenti e corregga rapidamente il testo del decreto, permettendo così al Comune di Alessandria di affrontare il risanamento dei propri conti ed un ciclo di ripresa. Inoltre, l’anticipo di tesoreria consentirebbe all’Amministrazione la possibilità di continuare ad erogare servizi alla cittadinanza, di pagare le imprese del territorio che hanno contratti con il Comune, ma soprattutto di pagare gli stipendi ad oltre 2.500 lavoratori, comprensivi dei 700 dipendenti comunali e del personale impiegato nelle aziende partecipate, che diversamente nei prossimi giorni potrebbero ritrovarsi davvero in una situazione difficile”.

 22 ottobre 2012

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