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TORTONA: Farmacom per ora non si vende. Tre anni di moratoria, ma chi pagherà il prestito alla banca?


Il Comune di Tortona sta pensando di modificare il contratto di servizio nei confronti di Farmacom che almeno per ora non sarà venduta, ma risanata. Lo ha annunciato il sindaco durante la seduta del consiglio comunale di martedì sera.

La società che gestisce le due farmacie comunali, infatti, ha chiuso il Bilancio 2011 con una perdita di esercizio di oltre 200 mila euro superiore al capitale sociale dell’Azienda, ma questa perdita è dovuta al prestito che l’azienda, alla fine del 2010, è stata costretta a chiedere ad una banca locale per poter versare al Comune di Tortona il canone anticipato relativo a 10 anni di esercizio che ammontava a 4 milioni di euro.

La Farmacom adesso deve pagare ogni anno a questa banca la somma di 335 mila euro, che non gli consente di chiudere il bilancio in attivo.

Il Comune si è finalmente accorto dell’impegno che ha preteso dalla sua azienda partecipata ed ha deciso di correre ai ripari.

“Appare evidente – ha detto il sindaco Massimo Berutti – come a determinare la perdita d’esercizio sia proprio tale onere contrattuale, spropositato in relazione alle possibilità attuali della società in termini di sostenibilità economica per la gestione delle farmacie comunali. Dall’incontro avuto ieri con l’advisor, nominato al fine di analizzare le criticità della società è emersa la necessità di rivedere le condizioni economiche del contratto di servizio. Questo per evitare che la società di fatto vada in default, con conseguente perdita delle farmacie, danno occupazionale e obbligo in capo al Comune di rispondere del debito contratto dalla società con la banca finanziatrice.”

La Giunta comunale, quindi, sta valutando la possibilità di rivedere le condizioni contrattuali e prevedere 3 anni di moratoria completa, nei quali la Farmacom non sarà costretta a mettere a bilancio i 335 mila euro che deve alla banca per coprire il prestito (nel senso che non li pagherà lei evidentemente, perché alla banca ovviamente bisognerà restituirli), in modo da poter chiudere i prossimi esercizi in attivo e valutare successivamente se vendere poi l’azienda o meno. Azienda che alla luce della normativa in vigore rimane comunque illegittima così evidenzaito dall’Autorità dei Contratti e dalla Corte dei Conti.

Ma come farà la Farmacom a non inserire a Bilancio questi soldi? Ci sarà qualcuno che li pagherà al suo posto? Forse il Comune?

In consiglio, questo “piccolo” particolare non è stato divulgato.

 12 settembre 2012

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