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TORTONA: “A scuola i bambini tortonesi non vanno tenuti sotto una campana di vetro, ma devono capire i problemi di tutti i giorni”

Dopo il travaglio del dimensionamento scolastico, è cambiata, dal 1° settembre scorso la fisionomia scolastica di Tortona ed è iniziata, a tutti gli effetti, la vita dell’Istituto Comprensivo, una novità assoluta per la città che adesso non dispone più di tre circoli didattici e una scuola media, ma soltanto di due istituti comprensivi: Tortona A e Tortona B con scuole materne, elementari e medie tutte assieme e sotto un’unica direzione. Tortona A sarà diretta da Marisa Oglio, mentre Tortona B dal Carlo Buscaglia, già preside del Liceo “Peano”.

Per questo motivo abbiamo voluto incontrare la nuova Dirigente Scolastica Marisa Oglio, che, fresca di nomina ed appena assunto il proprio incarico per la prima volta a Tortona, ci illustra i suoi progetti per il futuro dell’Istituto Comprensivo “Tortona A” che comprende la scuola materna di Via Bidone, le elementari dello “Scolastico” in corso Romita e la scuola media “Luca Valenziano” di corso Cavour (dove ha sede l’ufficio di Presidenza) oltre alle scuole elementari di Carbonara e Rivalta Scrivia.

Scuola Materna, Elementare e Medie, tutte facenti capo ad uno stesso Istituto. Ci dica come interpreta lei il “suo” nuovo Istituto Comprensivo.

L’Istituto Comprensivo offre una grande valenza didattica e grandi opportunità di realizzare un percorso di crescita per i bambini ed i ragazzi. Il curriculum verticale consente di mettere in atto importanti percorsi per la formazione non solo culturale, ma di affiancarvi un vero e proprio percorso di crescita comportamentale che inizia con la scuola dell’infanzia e si va consolidando fino al termine della scuola secondaria di primo grado.

Quindi gli undici anni compresi nell’intero ciclo formativo di materna-elementare-media integrano la scuola dell’obbligo con una più intensa educazione non solo culturale dei futuri cittadini?

Esattamente, è questo il grande valore educativo dell’Istituto Comprensivo. Permette maggiori possibilità di aggregazione tra la gioventù oltre ad una più fruttuosa collaborazione ed integrazione con l’educazione svolta dalle famiglie, con le quali è nostra precisa volontà di creare un maggiore coinvolgimento e partecipazione nel percorso didattico e formativo dei bambini e dei giovani.

Incontrerà quindi anche i genitori?

Sto pensando a come organizzare al meglio questo programma. Con un bacino di 1.157 alunni compresi i plessi di Rivalta e Carbonara Scrivia, è mia intenzione organizzare degli incontri anche nelle frazioni, per poter incontrare tutti e presentarmi, assieme ai miei progetti. E’ veramente importante il dialogo e la cooperazione con le famiglie.

Progetti ambiziosi che comportano grandi cambiamenti?

Nulla delle pregresse esperienze va cancellato! La parola chiave per fare tesoro del grande patrimonio in nostro possesso è rimodulare il tutto in funzione di questo cambiamento, per garantire il miglior funzionamento del sistema. Regole e riferimenti chiari, precisi e puntuali, con ampia condivisione alle famiglie; attraverso queste iniziative vogliamo lavorare per i bambini ed i ragazzi, per il loro futuro. Ciò che diventeranno domani i bambini di oggi si costruisce con un sapiente lavoro di squadra scuola-famiglia giorno dopo giorno.

Un mondo ideale però non è solo quello ovattato della tranquillità di una classe o del proprio salotto domestico. Là fuori, nel mondo di tutti i giorni, ci sono pericoli, alcool, droga. Anche accanto alle scuole.

La scuola deve offrire uno spaccato della società in cui i ragazzi si trovano a vivere. Con i problemi che esistono, che sono reali, non si possono tenere i giovani sotto una campana di vetro. E’ invece un atteggiamento educativo responsabile metterli in condizione di comprendere e capire, divenire capaci di valutare in maniera consapevole i rischi di certi comportamenti che vedono accadere sotto i loro occhi, aiutandoli a maturare una coscienza critica. I problemi non vanno nascosti fingendo che non esistano, vanno affrontati, discussi, responsabilizzando i giovani attraverso la conoscenza dei rischi. Ed ancora ritorniamo all’importanza della cooperazione educativa tra scuola e famiglie.

Mi ha prospettato un Istituto Comprensivo di eccellente livello e la passione che la anima non può che essere foriera di grandi successi. Qual’è il suo miglior auspicio, al nastro di partenza del nuovo anno scolastico?

Il buon nome di una scuola è nel livello di insegnamento del corpo docenti, lo si scrive giorno per giorno attraverso la didattica e l’insegnamento e lo si rende indelebile attraverso l’attuazione di progetti per i ragazzi portati a buon fine con successo. Questo è il mio migliore auspicio.

 Annamaria Agosti



 10 settembre 2012

 

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