Il sindaco, Maria Rita Rossa, ha incontrato stamattina i rappresentanti delle categorie economiche alessandrine per favorire l’avvio di un tavolo di consultazione permanente.
Hanno partecipato i rappresentanti di: Confagricoltura, Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Camera di Commercio, Associazione Commercianti, Confesercenti, Confartigianato, Unione Artigiani, CNA, Collegio Costruttori Associazione Piccole e Medie imprese, Confindustria Alessandria.
Il Sindaco ha posto l’accento sulle problematiche legate al dissesto e alla rilevazione delle passività comunali: “E’ fondamentale capire quante delle aziende creditrici facciano capo alle associazioni e stabilire un criterio di priorità per quelle aziende in sofferenza, con crediti considerevoli e con dipendenti che rischiano il posto di lavoro in attesa dei pagamenti comunali. L’Organismo Straordinario di Liquidazione ha certo una sfera di autonomia, ma pensiamo che non possa venire meno qualche elemento di principio, un criterio che privilegi anche in questo caso i soggetti più deboli”.
Il primo cittadino ha poi ricordato la vicenda dei rapporti tra Comune e Partecipate: “in quel caso abbiamo forzato la norma, svincolando gli stipendi dei dipendenti, anche per non penalizzare la Città su servizi fondamentali come la raccolta rifiuti e i trasporti pubblici, l’obiettivo primario è stato quello di non bloccare la Città”.
E’ stato poi introdotto il tema dello sviluppo. ”Mi piacerebbe pensare ha -detto il Sindaco – che in un momento in cui la struttura è fortemente impegnata e concentrata sul risanamento dei conti, fosse possibile introdurre qualche elemento di sviluppo: non possiamo attuare una politica dei due tempi, prima il risanamento, poi lo sviluppo, perché nel frattempo la città ne risentirebbe in modo grave. Non voglio affermare che l’operazione è riuscita e il paziente è morto. Siamo il primo capoluogo ad andare in dissesto con la nuova normativa e credo che possiamo dare, anche al Governo qualche spunto di miglioramento della legge”.
Maria Rita Rossa ha invitato le categorie a fare lobbing territoriale anche per una questione di equità nel confronti della Città: ”Credo che mentre si stanziano 450 milioni di euro per la Regione Sicilia non si possa rifiutare ad Alessandria la possibilità di non morire. Non chiediamo elemosine: chiediamo controllo e monitoraggio costanti, chiediamo più tempo per i piani industriali della aziende partecipate che ci permettano di attivare tutti gli ammortizzatori sociali possibili. Chiediamo che sia la possibilità di anticipare il rimborso IRPEF, accorciando i tempi da marzo 2013 a novembre di quest’anno, dandoci una boccata di ossigeno in questi primi mesi, che saranno i più duri. Chiediamo che dal vincolo di non accendere mutui nei prossimi 5 anni sia sottratto il rapporto con Cassa Depositi e Prestiti”. Il Sindaco ha poi posto l’accento sulla soppressione dei tribunali minori come occasione per pensare a nuove soluzioni per quello cittadino: “Chiedo a voi l’opportunità di aprire un tavolo di lavoro che ci consenta di trovare una soluzione che ci permetta di essere pronti e celeri nell’individuare i contenitori, le procedure migliori per l’accesso ai fondi destinati a questo scopo e quelle più tempestive per la realizzazione delle opere”.
Il Sindaco ha poi ricordato l’esigenza di rinnovare il rapporto dei cittadini con la burocrazia, mettendo in moto azioni per la velocizzazione dei tempi, approfittando della ristrutturazione della macchina con l’intenzione di attuare una “spending review” comunale, riportando all’interno alcuni servizi affidati all’esterno e migliorando il rapporto col cittadino. “A voi – ha affermato Maria Rita Rossa – chiediamo di attivare tutte le possibili sinergie, anche attraverso tavoli di settore che ci aiutino a comprendere quali elementi mettere in campo per traghettare anche politicamente la città fuori dal dissesto. Dobbiamo essere in grado di cogliere tutte le occasioni senza lasciarne cadere neanche una”.
“Ritengo che ci vedremo molto spesso – ha esordito l’assessore alla Qualità Urbana, Marcello Ferralasco – perché è mi intenzione promuovere una serie di tavoli tematici che oltre a permetterci di schivare le pallottole ci consentano di alzare la testa verso il futuro. Dobbiamo essere in grado di prevedere in questo momento di crisi gli strumenti che, non appena la curva ‘accennerà a riprendere’, possano far riconoscere Alessandria come luogo più accogliente di altri. In pratica occorre ripensare alla pianificazione territoriale che condiziona fortemente lo sviluppo economico prefigurando e mettendo mano a procedure tecnico-amministrative snelle, che non sono un elemento marginale”.
L’assessore ha poi ricordato che il Piano Regolatore Generale risale a circa vent’anni fa, ma che ha radici negli anni ’70: “Da allora il mondo è cambiato per cui preannuncio l’intenzione di mettere mano in modo radicale a questo strumento fondamentale di programmazione. Ma si tratta di un percorso lungo e la realtà incombe, chiedo a voi di indicarmi subito una ‘lista della spesa’ per sapere su quali settori è più urgente e più proficuo concentrarsi. Noi stiamo già rivedendo tutti i percorsi autorizzativi allo scopo di snellirli e ci impegniamo nel tentativo di fare di Alessandria un polo giudiziario che potrebbe essere il secondo del Piemonte.
E’ un treno che sta passando e dobbiamo prenderlo in corsa, ma questo tragitto deve esser diretto e condiviso dalle categorie produttive alessandrine. Per questo è mia intenzione attivare tavoli operativi fin dalla prossima settimana, in modo che in un paio d’anni Alessandria possa dire ‘siamo pronti’”.
I rappresentanti delle categorie hanno apprezzato la disponibilità alla semplificazione burocratica e hanno sottolineato come alcune imprese abbiamo l’esigenza di una corsia privilegiata che consenta i pagamenti in tempi ragionevoli, auspicando che “il 27 del mese non sia angosciante sia per i dipendenti che per i fornitori”.
Hanno poi posto l’accento sulle possibilità che scaturiranno dalla nuova Provincia e dai rapporti con Asti. Hanno infine sottolineato che i problemi alessandrini sono inseriti all’interno di una crisi nazionale spaventosa invitando l’amministrazione a percorrere tutte le strade possibili per ripartire.
6 settembre 2012