Il Consigliere Comunale del Pdl, Emanuele Locci, a seguito di quanto avvenuti nella seduta del Consiglio del 3 settembre, dove gli è stato impedito di presentare una mozione, ha presentato al Prefetto di Alessandria formale “richiesta di intervento a tutela delle prerogative democratiche dei Consiglieri Comunali di Alessandria nell’esercizio delle loro funzioni”.
“Avevo presentato una mozione collegata” alla proposta di deliberazione della Giunta sul piano programma e sul contratto di servizio della costituenda azienda speciale – dice Locci – e lo avevo fatto secondo quanto previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale di Alessandria, ai sensi del quale “Il Presidente deve inoltre sottoporre all’esame del Consiglio le proposte di mozione di uguale oggetto di una proposta di deliberazione iscritta all’ordine dei lavori…” (art.45 c. 3) e ancora “…la proposta di mozione di uguale oggetto di una proposta di deliberazione deve essere sottoposta al voto immediatamente dopo la deliberazione…” (art.45 c. 4) e ancora “La discussione di una proposta di deliberazione e delle proposte di mozione relative allo stesso oggetto avviene congiuntamente” (art. 45 c. 6). Il Presidente del Consiglio Comunale di Alessandria – aggiunge Locci – mi ha impedito la presentazione e la successiva discussione e votazione della mozione collegata dichiarandola “respinta” ed adducendo l’espressione di un parere tecnico del Vice Segretario Generale di non ammissibilità verso la mozione nonostante il Regolamento del Consiglio Comunale non preveda l’espressione di un parere tecnico da parte del Segretario Generale né la possibilità di pronunciarsi sulla ammissibilità degli atti, facoltà riservata all’Ufficio di Presidenza e solo nei casi in cui “…la formulazione costituisca violazione di Legge…”. Il Vice Segretario Generale non ha fornito un parere tecnico di non ammissibilità sulla mia mozione.”
Successivamente il Presidente del Consiglio Comunale ha assegnato al Consiglio Comunale la facoltà di esprimersi sull’ammissibilità della mozione “collegata” e il consiglio ha vietato la discussione. Un atto che secondo Locci è illegittimo.
“Quello che è successo in Consiglio Comunale ha oltrepassato i limiti e pregiudica i fondamenti democratici delle istituzioni – conclude Locci –per cui sono stato obbligato a rivolgermi all’autorità immediatamente superiore a quella del Sindaco, cioè il Prefetto, per chiedere tutela e far richiamare il Sindaco Rossa ed il Presidente Mazzoni al rispetto delle Leggi e dei Regolamenti che regolano l’attività del Consiglio Comunale e che permettono il pieno esercizio delle prerogative democratiche dei Consiglieri Comunali.”
4 settembre 2012