La crisi e la recessione non chiudono per ferie, nemmeno a Tortona. Sono molti i tortonesi che non sono andati in ferie e sono rimasti a casa e hanno trascorso Ferragosto in famiglia o con gli amici, all’insegna della sobrietà.
Che gli aumenti di tasse e balzelli portassero quest’anno sempre più persone a rimanere in città, era, in fondo, prevedibile. Lo avevano ben intuito gli ambulanti, richiedendo il regolare svolgimento del mercato di mercoledì, nonostante cadesse il 15 Agosto.
Forse per la sensibilità di chi parla con la gente e l’ascolta, di chi si rende conto e comprende che se il cliente compra meno è perché ha poco da spendere, ma capisce anche che la gente cerca comunque la via dell’aggregazione sociale, del fare quattro passi e due chiacchiere in una città che oggi appariva più semipiena, che semivuota.
Gli ambulanti ci hanno provato, con il mercato, l’unico evento previsto in città nel giorno di Ferragosto
“Ehi ciao, anche tu a casa oggi?” – “Ma cosa vuoi fare, un giro al mercato, almeno quello c’è….poca roba, ma almeno qualcosa c’è…”
Stralci di una conversazione uguale a tante altre, che cogliamo in tarda mattinata lungo il viale a ridosso di Piazza Milano, all’ombra dei tigli, dove ci facciamo strada attraverso i consueti capannelli di persone che si fermano per un saluto, ma con sempre meno borse in mano.
Il mercato è abbastanza sguarnito, qualche famiglia passeggia con i bambini tra i pochi banchi presenti, curiosando con scarsa motivazione tra la merce in vendita. Principalmente abbigliamento e accessori, teleria per la casa, giocattoli. Qualche banco di fiori, qualche banco di alimentari. L’ “anciuè”, l’irriducibile, sempre presente, nonostante sia il giorno di Ferragosto.
Guardandosi attorno, l’impressione, tangibile, è che la gente sia uscita cercando “qualcosa da fare” più che “qualcosa da comprare”.
Nel pomeriggio riprendiamo il giro della città alla scoperta di questo insolito “Ferragosto Tortonese”. Poca gente alla piscina comunale, anche se il clima caldo ed afoso suggerisce l’idea di un tuffo rinfrescante.
La galleria dell’Iper è semideserta, nonostante l’aria condizionata e tutti gli esercizi aperti, mentre il parco del Castello ospita alcuni gruppetti famigliari alla ricerca di frescura e spazi per lasciar giocare indisturbati i bambini. Peccato che non vi sia nemmeno un bar o un chiosco dove consumare una bibita o un caffè… mentre un nutrito gruppetto di anziani si è dato appuntamento all’area verde della “Lucciola” per trascorrere il pomeriggio insieme e cercare ristoro dalla calura opprimente.
La via Emilia delle 18 ripropone lo stesso scenario già visto altrove, piccoli assembramenti di amici e famiglie nei pochi locali aperti. E’ come se mancasse qualcosa a “legare” il tutto. La speranza c’è, la gente esce. Sperano ancora in proposte, occasioni, appuntamenti che suscitino interesse e coinvolgimento.
Il grande vuoto di iniziative a Tortona si traduce in queste immagini, un vuoto che si contrappone alle tante presenze di Tortonesi che hanno passato il Ferragosto in una città “chiusa per ferie” e “aperta per solitudine”.
Annamaria Agosti
15 agosto 2012