La provocazione è forte: trasformare la città di Alessandria in una pattumiera. Queste le possibili conseguenze derivanti dalle minacce dei lavoratori dell’Amiu che hanno rifiutato la possibilità offerta da Comune e prefettura di percepire il 90% dello stipendio previa apertura di un conto corrente alla banca di Legano.
Un piano di emergenza che il sindaco Rita Rossa e il prefetto Romilda Tafuri avevano escogitato proprio per evitare questa situazione.
Un piano che avrebbe dovuto ”tamponare” per 2-3 mesi l’emergenza in attesa di una soluzione definitiva al problema.
I lavoratori, invece lo hanno rifiutato e preferiscono entrare in sciopero, perdere ulteriore denaro e lasciare sporca la città.
La minaccia, infatti, è quella di trasformare la città dove vivono, Alessandria, come Napoli, con cumuli di spazzatura lungo le strade.
Potrebbero entrare in sciopero anche i dipendenti dell’Atm che pure hanno percepito un acconto sullo stipendio di 700 euro. Anche loro, a quanto pare, potrebbero entrare in sciopero., così come quelli dell’Aspal che rischiano di far mancare i servizi ai bambini.
In tutto questo marasma, i sindacati tacciono. Nessuna nota ufficiale arriva da CGIL CISL e UIL, nessun comunicato che ufficializza azioni di lotta come a dire che sono stati i lavoratori, in maniera autonoma a decidere di proclamare lo sciopero ed incrociare le braccia.
I sindacati sembrano non avere alcun peso sulle decisioni dei lavoratori che sono sul piede di guerra e pretendono di ricevere gli stipendi del mese appena terminato.
Sono disposti a tutto, anche a trasformare la città in un letamaio.
28 agosto 2012