Con 12 voti favorevoli e 7 contrari il Consiglio Comunale ha approvato il rendiconto di gestione 2011. Nel corso della seduta, svoltasi ieri sera, l’Assessore al Bilancio, Germano Marubbi, ha illustrato la sua relazione che conferma i dati già contenuti nella relazione approvata dalla Giunta comunale il 13 Giugno scorso.
Oltre al buon risultato della gestione corrente (la differenza tra le entrate e le spese di competenza del 2011 è infatti positiva per 212.000 euro), l’Assessore Marubbi ha sottolineato il lavoro approfondito sui residui (crediti e debiti degli anni precedenti) svolto negli ultimi mesi. Dall’analisi è emersa la necessità di abbandonare prudenzialmente circa 3.200.000 euro di crediti ritenuti ormai non più esigibili. Tra questi, non solo i 950.000 euro oggetto di giusta segnalazione e di specifica pronuncia da parte della Sezione di Controllo della Corte dei Conti per il Piemonte, ma anche 600.000 euro di trasferimenti, successivamente cancellati dallo Stato, e i 250.000 euro ancora iscritti a bilancio tra i crediti verso Tributi Italia (la società con la quale è aperto un contenzioso e che sino a qualche anno fa gestiva la riscossione di Tosap e tassa sulla pubblicità). Per contro, l’analisi dei residui passivi ha consentito di individuare circa 2.200.000 euro di debiti non più sussistenti.
Il risultato complessivo della verifica straordinaria sui residui migliora grazie a questa ultima voce e si attesta a circa -960.000 euro. Questa cifra, sommata all’avanzo di gestione e al risultato positivo della gestione ordinaria dei residui, porta al disavanzo di amministrazione di 170.000 euro che potrà essere coperto nel corso di tre esercizi, a partire dal 2012, con un onere annuale di poco superiore ai 50.000 euro. L’auspicio è però quello di chiudere l’intera partita già con la manovra di riequilibrio di Settembre. Infine, preoccupa la situazione riguardo al taglio dei trasferimenti statali: «Va considerato – afferma Marubbi – che i tagli recentemente decisi dallo Stato, se nel 2012 varranno poco più di 200.000 euro, nel 2013 raggiungeranno almeno 900.000 euro. Le nostre politiche fiscali e di spesa dovranno tenere conto – già quest’anno – di questo non semplice quadro. Un elemento ulteriore a sostegno della necessità di mantenere ferma la linea del rigore e dell’attenzione alla spesa corrente».
14 luglio 2012