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LETTERE IN REDAZIONE: Sedici famiglie tortonesi vivono da 60 anni in una strada privata


Egregio Direttore,

abito in un condominio in Strada Bertarino. Da anni il nostro condominio chiede tramite petizioni che il comune di Tortona si occupi anche della nostra strada: chiediamo venga fatta la pulizia strada, che passi uno spartineve quando nevica e soprattutto che la strada venga riasfaltata in quanto è piena di buchi. A proposito di questo io e i miei vicini l’hanno scorso abbiamo provveduto a chiudere qualche buco con del cemento ma è durato poco. Essendo anche noi cittadini di Tortona che pagano regolarmente le tasse non pretendiamo le aiuole fiorite come in via Emilia ma quantomeno che il comune provveda allo “stretto necessario”.

Dopo anni di richieste andate a vuoto finalmente il 14 giugno scorso ci fa visita il Sindaco Massimo Berutti accompagnato dal comandante dei vigili urbani, da un signore che si è qualificato come Ingegnere ma di cui ignoriamo il nome e dalla sua segretaria. Prendono appunti delle nostre richieste e ci dicono che ci faranno sapere cosa si può fare.

Venerdì 29 giugno arriva in Strada Bertarino Gianluca Bardone che ci informa che il comune non può fare niente per noi in quanto la strada in cui abitiamo non è di proprietà del comune ma della ditta Gavio.

No scusate un attimo: in questo condominio ci abitano 16 famiglie alcune delle quali ci vivono da quando è stato costruito cioè 60 anni fa, siamo tutti proprietari ma nessuno di noi era al corrente di questo. Il comune non ci ha dato spiegazioni per questo chiediamo a voi se riuscite a scoprire quanto segue: come mai tutti noi siamo registrati all’ anagrafe come residenti in STRADA COMUNALE BERTARINO, il nostro condominio ha il numero civico, ma di fatto questa strada non è comunale ma di proprietà di un privato? Quando il comune di Tortona ha venduto la nostra strada a nostra insaputa?

Ma alla fine noi dove abitiamo??? In strada comunale Bertarino a Tortona o siamo residenti in un nuovo paese denominato GAVIO CITY??? Infine: ormai l acconto IMU è già stato pagato ma per i prossimi pagamenti dobbiamo continuare a pagare al comune di Tortona o passiamo a Castelnuovo a casa di Gavio?

Elena Piccinini



 

Premesso che è perfettamente naturale abitare in una strada comunale, vicinale o privata, quello che colpisce in tutta questa vicenda è il cartello toponomastico che recita “strada comunale Bertarino” il che presuppone che la strada sia di proprietà del Comune.

Premesso che prima di fidarsi delle dichiarazioni verbali di Gianluca Bardone (che presumo sia il consigliere comunale visto che lettrice non specifica chi sia) cioè di un consigliere di minoranza, o sarebbe più logico informarsi direttamente presso il Comune, per verificare la bontà di queste affermazioni.

Ma diamo per scontato che siano vere e che la strada non sia effettivamente di proprietà del Comune. Potrebbe essere e sarebbe facilmente spiegabile.

Mi spiego meglio: quando un costruttore realizza immobili o nasce un nuovo quartiere residenziale, questo avviene su un terreno di proprietà privata.

Al termine della realizzazione il proprietario del terreno lo cede al Comune. Solo in quel caso il Comune può intervenire con opere di urbanizzazione ed interventi vari.

Prima non può fare nulla perché il terreno è proprietà privata.

Non mi stupirebbe affatto se questa cessione non fosse mai avvenuta. In Italia i casi di lentezza burocratica e le “dimenticanze” sono all’ordine del giorno.

Il cartello stradale, d’altro canto, non significa nulla, potrebbe essere stato realizzato per sbaglio da qualche impiegato comunale che nel rifare la cartellonista ha indicato via Bertarino come strada comunale, invece che privata o vicinale

L’unica cosa da fare in questi casi è informarsi bene e verificare se effettivamente quella strada appartiene ancora al privato ed eventualmente cercare i motivi per cui non è stata ceduta al Comune e se è stata una dimenticanza sollecitarne la cessione. Anche se dopo 60 anni.

Se invece la strada è comunale, beh gli abitanti hanno tutto il diritto a lamentarsi e chiedere che il Comune intervenga al più presto.

Il Direttore

3 luglio 2012

 

 

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