Di film sui vampiri ne sono stati girati parecchi: la storia del cinema è piena di questo argomento, per cui il rischio di realizzare qualcosa di già visto era alto. Non è il caso de “La leggenda del cacciatore di Vampiri” perché il regista Timur Bekmambetov e il produttore Tim Burton propongono qualcosa di molto diverso.

L’aspetto principale della storia è legato al famoso diario di Lincoln, una vera e propria leggenda. E’ esistito davvero?

E cosa avrà mai scritto uno dei più importanti presidenti americani?

Lo scopriamo nel film.

Un film che ruota attorno alla figura del presidente americano, abilmente interpretato da Benjamin Walker, attore al suo esordio in un film di una certa importanza nella parte del protagonista.

Accanto a lui una serie di bravi attori: non certo stelle del cinema, ma di discreta esperienza come Mary Elizabeth Winstead già sugli schermi in questo periodo con “la cosa” e protagonista in passato di film come “Scott Pilgrim vs. The World” e “Ballare per un sogno” oltre al navigato Dominci Cooper già autore di parti di secondo piano (ma non comparse) in Marilyn e Captain America.

Insomma un cast di attori cosiddetti “di secondo piano” ma tutti molto bravi a recitare, credibili nelle singole parti, che danno vita ad un film piacevole che scorre veloce, sicuramente originale e tutt’altro che horror. I vampiri non fanno paura: hanno un aspetto molto umano e rompono la tradizione che possano vivere solo di notte. Si nascondono nelle persone normali, sono persone quasi normali che conducono una vita normale.

I vampiri, infatti passano in secondo piano: tutta ruota attorno alla storia del presidente. Una storia molto originale, per un film piacevole che pur non essendo annoverabile tra i capolavori propone spunti di originalità con scene piacevoli e un 3D tutt’ altro che invasivo.

Insomma, non buttiamo i nostri soldi, ma vediamo qualcosa di diverso dai soliti film horror e vista la penuria di idee che c’è attualmente nel mondo cinematografico, questo è già qualcosa.

 28 luglio 2012