Il libro scritto da Daniele Marchesini, insegnate di Storia Contemporanea nell’Ateneo di Parma: L’Italia a quattro ruote è l’evoluzione dell’automobile, dei suoi protagonisti, in modo specifico studia l’insieme delle strutture organizzate per consegnare all’Italia una piccola vettura, contraddistinta con il valore di utilitaria: in libreria per le Edizioni Il Mulino.
La dedica intaglia esattamente un’epoca, precisamente il periodo di riferimento considerato dall’autore. Scrive: A mio padre, che per anni ha guidato una Topolino Belvedere, a Nicolò e Valentina, che invece su una vera utilitaria non hanno mai viaggiato.
Le duecentocinquanta pagine contengono il costume degli italiani nel periodo della ricostruzione, dopo il disastro della seconda guerra mondiale, non solo per le quattro ruote sempre più diffuse, quanto piuttosto ad un’economia in netta trasformazione, con l’incisività di sviluppare la Nazione, prettamente ad economia agricola, in un’importante potenza industriale.
Le famiglie, a quel tempo, tenevano in stretta considerazione le 3 “A”: alimentazione, abitazione, abbigliamento, sempre scarse. All’improvviso un’altra “A” se n’è aggiunta: automobile.
Contemporaneamente le città si trasformano, respirano un’aria nuova, descritta ne: Il Maestro di Vigevano, quando si legge: … ha un negozio di automobili. Sono contento… perché qualcosa è cambiato….; Italo Calvino assicura, in un intervento pubblico .. il nome di ogni pezzo … di un’automobile è uguale in tutt’Italia … la terminologia agricola era tutta diversa da una provincia all’altra …. Ciò significa quanto il mezzo meccanico abbia contribuito a rafforzare l’unificazione della Penisola attraverso le definizioni tecniche, quanto è stato incisivo soffermare l’attenzione sui mezzi di trasporto quale … pezzo importante di storia italiana. Rincara la dose ne La nuvola di smog assicurando l’evoluzione: prima una bici meglio a motore … dopo un motoscooter, poi una moto, adesso l’utilitaria.
Si tratta di qualcosa di inedito, quasi di rivoluzionario, in un contesto innovativo per il modo di vivere, non solo per il miliardo di automobili costruite complessivamente nel secolo 1900, piuttosto per altri fattori come la trasformazione dell’intero impianto economico.
Sono i primi passi dell’industria, dapprima timidi, per trasformare il settore primario (agricoltura) nel settore secondario (industria), un cammino aperto in espansione per consegnare agli italiani il benessere, raccolto in questi ultimi tempi dal settore terziario (servizi).
Le tabelle incluse aiutano a comprendere il testo, sottopongono al lettore gli eventi susseguiti per la trasformazione di una società in continua evoluzione, sia attraverso il trasporto come in ogni altro bene innescato per agevolare l’esistenza a 360 gradi a diverse generazioni .
Franco Montaldo
15 luglio 2012