Si parla nuovamente del teatro Comunale. Stavolta ad intervenire è il Comitato

Ridatecilteatro che ritiene opportuno, prima della pausa estiva, portare all’attenzione dell’opinione pubblica alcune considerazioni

“Innanzitutto – dicono i membri del Comitato- vogliamo sottolineare come, nonostante la gravissima crisi finanziaria e gestionale lasciata in eredità dalla giunta Fabbio, l’attuale amministrazione abbia da subito dato un forte segnale di non essersi dimenticata del teatro e di voler affrontare questo problema complesso e grave, nonostante l’ormai quasi certo pronunciamento di dissesto dell’ente comune. A tal proposito ci sentiamo rassicurati anche in relazione ad alcune posizioni che tendevano a trovare una soluzione “economica” nell’abbattimento dello stabile rinviando ad una nuova struttura l’allocazione dello spazio spettacolo. Spieghiamo perché non possiamo essere d’accordo: l’abbattimento del comunale sarebbe la quasi certezza della non più esistenza di un teatro, degno di questo nome, nella città di Alessandria. E questo, come più volte ribadito, la città non se lo merita.”

Secondo il Comitato la bonifica da amianto e il riadattamento dello stabile ci sembra la via da percorrere, sottolineando ancora il nostro motivato parere contrario nel mantenere la Switch come ditta incaricata dei lavori.

“Come terzo punto – concludono – riteniamo imprescindibile l’azzeramento dell’attuale consiglio di amministrazione e perciò anche le dimissioni della Presidente Elvira Mancuso, responsabili della chiusura del teatro e del suo dissesto strutturale e culturale e del danno creato nei confronti dei lavoratori e del pubblico. A questo proposito auspichiamo che l’attuale amministrazione prenda seriamente in esame l’opportunità di praticare una richiesta di risarcimento danni per la gestione scriteriata che fin dall’inizio lo scrivente comitato ha denunciato. Consapevoli della gravità della situazione e anche della complessiva caduta culturale della città, rivolgiamo al Sindaco e alla Giunta un’accorata richiesta affinchè si riprenda da subito, anche con mezzi e risorse limitati e nei luoghi disponibili, l’attività teatrale.”

 9 luglio 2012