Martedì 12 giugno si saprà se il sindaco di Tortona, Massimo Berutti, verrà rinviato a giudizio sulla vicenda delle analisi falsificate dell’acqua potabile da parte della società Idrocons eseguite tra il 2004 e il 2005 per la quale è accusato di omissione atti d’ufficio. Insieme a lui, sul banco degli imputati, altre 19 persone: diversi sono i reati di cui vengono accusati e comprendono per alcuni falsità in certificati e frode nelle pubbliche forniture; per altri l’abuso d’ufficio per non aver comunicato alle autorità di controllo i valori irregolari nelle analisi chimiche e biologiche delle acque distribuite per il consumo, e il conseguente commercio di sostanze alimentari nocive; per altri l’accusa di associazione per delinquere.

Sono infatti terminate le repliche del pubblico ministero, che ha ribadito la correttezza delle imputazioni, chiedendo il rinvio a giudizio per tutti gli imputati, e dei difensori, secondo i quali invece la materia è già stata analizzata a sufficienza e il giudice ha tutti gli elementi per pronunciarsi con una sentenza di non luogo a procedere.

Questi alcuni dei nomi dei 19 imputati: Massimo Berutti, all’epoca dei fatti sindaco di Montemarzino, il sindaco di Cassano Spinola, Giovanni Alliano, e l’allora primo cittadino di Castellania, Luigi Gallano, oltre al titolare della Idrocons, Stefano Ariati, il presidente del Consorzio Serra di Montemarzino Mauro Davico, il capo dell’ufficio tecnico di Cassano Spinola Giacomo Tofalo, i tecnici Severino Semino di Dernice ed Enrico Tinello, dirigente Amias ed altri.

10 giugno 2012