Site icon Oggi Cronaca

TORTONA: Il Comune ha speso quasi 27 mila euro di soldi pubblici per favorire la vendita di prodotti privati. E’ giusto?

Spendere 26.591 euro di soldi per pubblici per organizzare una manifestazione i cui introiti sono finiti nelle tasche dei privati. E’ quello che ha fatto il Comune con “AssaggiaTortona” l’iniziativa che si è svolta nell’ultimo week end di maggio e che prevedeva, da parte di aziende private, la vendita dei loro prodotti, i cui incassi sono rimasti nelle tasche di queste aziende privati.

E non stiamo parlando delle spese per l’organizzazione dei concerti e delle serate musicali di cui hanno beneficiato tutti i cittadini (non comprese in questa somma ma inserite in un’altra delibera), qui si tratta dell’elenco delle spese che l’Amministrazione Comunale ha sostenuto a fondo perduto, per incentivare l’acquisto dei prodotti messi in vendita da privati cittadini ad altri privati cittadini, perché “AssaggiaTortona” alla fine non è altro che una comune vendita di prodotti locali.

Insomma, un mercato come quello ambulante che si svolge due volte la settimana in piazza Milano, forse un po’ più bello, ma pur sempre un mercato che il Comune di Tortona ha deciso di incentivare spendendo soldi pubblici.

L’elenco delle spese sostenute dal Comune di Tortona per organizzare e promuovere la manifestazione è stato pubblicato all’Albo Pretorio in questi giorni ed è il seguente:

 

4.224 euro alla ditta Zorzi di Verona per l’affitto dei frigoriferi,

1.210 euro alla ditta Ad Hoc di Tortona per la realizzazione dei manifesti;

631 euro a favore dell’Unione Commercianti per pagare l’energia elettrica,

907 euro alla ditta A&P con sede ad Amelia in provincia di La Spezia per l’affissione dei manifesti,

4.961 euro alla ditta Cassulo di Tortona per la posa degli impianti elettrici e degli striscioni,

2.541 euro alla ditta Sicur 2000 di Tortona per il servizio di Vigilanza notturna,

1.403 euro per la pubblicità su “Il Giornale”

5.860 euro per la pubblicità su “la Stampa”

375 euro per la pubblicità su “La gazzetta di Asti”

1.875 euro per la pubblicità su “Il Giorno”

605 euro per la pubblicità su “Passa parola”

435 euro per la pubblicità su Radiogold

363 euro per la pubblicità su “La Repubblica”

484 euro per la pubblicità su “Settegiorni”

423 euro per la pubblicità su “Panorama di Tortona”

363 euro per la pubblicità su “Il Popolo Dertonino”.

 

Alla fine il Comune ha speso quasi 27 mila euro per promuovere una manifestazione che ha richiamato diverse persone ma – come abbiamo anche scritto a suo tempo – tutte concentrate nell’arco dei 200 metri in cui erano sistemati i gazebo delle circa 45 ditte che avevano messo in vendita i loro prodotti.

 

LE GUSTIFICAZIONI DEL COMUNE

Il Comune, nella delibera che autorizza la spesa, scrive che “la Mostra Mercato di prodotti enogastronomici tipici denominata AssaggiaTortona e dintorni rappresenta un importante strumento per la valorizzazione del territorio attraverso la conoscenza delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche del Tortonese; che, tramite questo evento di grande richiamo, sia per la sua qualità che per la particolarità dell’offerta, e considerato il costante aumento di persone sempre più interessate al turismo enogastronomico, si intende intercettare e portare a Tortona e nel Tortonese visitatori per far conoscere loro la bellezza dei luoghi, l’arte e la storia di Tortona e dei Comuni limitrofi.”

Chi ha avuto modo di passeggiare lungo le strade della città nella giornata di domenica ha potuto costatare che le manifestazioni collaterali, come le rassegne allestite a palazzo Guidobono, erano completamente deserte all’ora di punta (cioè le 17- 17,30 come si vede nella foto a fianco e in quella in apertura) e lo stesso dicasi per tutte le altre strade del centro.

Inoltre, non abbiamo ancora capito il motivo per cui, ogni venditore, ha versato 170 euro all’Unione Commercianti per “l’affitto” del gazebo, se gli stessi gazebo (come recitava un grosso cartello all’inizio di via Emilia sud) erano stati pagati dalla Fondazione. Un business anche questo?

Infine (particolare tutt’altro che trascurabile) si può parlare di “promozione dei prodotti locali” se l’assaggio degli stessi prodotti era a discrezione dei venditori e non tutti lo hanno offerto?

La domanda che viene spontanea è: era giusto spendere 27 mila euro di soldi pubblici per promuovere una manifestazione di questo genere che alla fine si è rivelata un semplice “mercato di prodotti locali?”

Non era meglio spendere 27 mila euro per organizzare più manifestazioni nel corso dell’anno e vivacizzare una città che sta morendo?

La risposta, come sempre, ai nostri lettori.

Angelo Bottiroli



 19 giugno 2012

 

Exit mobile version