Raccoglievano ortaggi nei campi, sotto il sole, per oltre 15 ore al giorno e non venivano neppure pagati. La vicenda riguarda 40 lavoratori, di cui 10 donne, tutti nordafricani, alle dipendenze di un imprenditore agricolo tortonese con azienda lungo la strada provinciale per Castelnuovo Scrivia.

Secondo gli accertamenti effettuati dalla Cgil, i 40 nordafricani erano pagati, in media, meno di un euro all’ora.

Ma c’è di più: il datore di lavoro non versava loro neppure lo stipendio con regolarità. Questo secondo la denuncia delle organizzazioni sindacali.

La situazione, secondo quanto emerso, andava avanti da diverso tempo, fino a, quando, venerdì mattina, gli immigrati hanno detto “basta” ed hanno incrociato le braccia per far valere i loro diritti.

La rivolta, è scoppiata alle prime ore del mattino, quando una delegazione dei braccianti si è recata davanti al “padrone” ed ha imposto l’aut-aut: “se vuoi che continuiamo a lavorare per te – hanno detto gli immigrati – ci devi pagare con regolarità, altrimenti ce ne andiamo.”

L’agricoltore tortonese, a quanto pare, non ha reagito affatto bene ed è scoppiato il caos.

Sabatino Saggese

“Abbiamo trovato una situazione gravissima – dice il responsabile della Cgil Tortonese Sabatino Saggese – ci risulta che i lavoratori percepivano uno stipendio da fame e che, fatti i debiti conti, non raggiungeva neppure l’euro all’ora. Lavoravano sotto il sole, nei campi, a raccogliere ortaggi dalle 6 alle 14,30 e dopo un’ora di pausa, per pranzare con mezzi propri, riprendevano fino a tarda sera sera. Una situazione inconcepibile. Abbiamo raccolto le loro dichiarazioni e sembra che il datore di lavoro li pagasse saltuariamente: 50 euro ogni tanto. Contiamo di sporgere denuncia per riduzione in schiavitù. Inoltre – conclude Saggese – dopo gli accertamenti del caso, intendiamo avviare una causa nei confronti dell’imprenditore agricolo per ottenere il giusto pagamento dell’attività svolta dai lavoratori.  Ci risulta che sono due anni che la situazione va avanti in questo modo, anche se qualcuno dei 40 nordafricani lavora per lui da molto più tempo.”

La posizione dell’uomo potrebbe essere molto critica perché a quanto pare, ben 16 dei 40 nordafricani non sono in regola col permesso di soggiorno che è scaduto o non è stato rinnovato.

Sul posto sono giunti anche i carabinieri in servizio presso Ispettorato provinciale del lavoro che hanno avviato immediatamente tutti gli accertamenti per verificare la posizione di ogni singolo straniero, ma soprattutto quella del tortonese che adesso rischia davvero grosso.

Molti dei 40 presenti non parlavano neppure l’italiano e così, i sindacati hanno fatto intervenire un loro mediatore culturale che facesse da tramite.

Secondo quanto emerso soltanto 4 dei 40 immigrati viveva stabilmente all’interno della cascina: tutti gli altri abitano a Castelnuovo o a Tortona e raggiungevano il luogo di lavoro con i mezzi propri.

22 giugno 2012