Il sindaco di Pontecurone Ernesto Nobile, accompagnato da 3 consiglieri comunali ( Francesca Leva, Tiziano Scacheri e Manuela Xillovich), e dal Commissario del Comitato Femminile della Croce rossa di Tortona, si è recato a Concordia sulla Secchia per esprimere la sua solidarietà al collega sindaco e per consegnare gli aiuti raccolti grazie al coordinamento della Croce Rossa.
Il camion con gli aiuti di Tortona, Pontecurone e di altre zone dell’alessandrino sono stati scaricati direttamente al centro di accoglienza CRI di Concordia.
Il responsabile del campo ha guidato la delegazione nella visita al centro, che è situato nell’area del campo sportivo Francesco Canova.
Qui hanno trovato ospitalità 400 persone , fra di essi 100 bambini e 2 tende sono state riservate per persone anziane con bisogno di assistenza.
Sono presenti 12 etnie diverse più gli italiani. L’interprete del centro ci ha detto che sono tutte persone ormai integrate nel contesto italiano e non ci sono contrasti o situazioni conflittuali.
Il campo fornisce 1600 pasti 2 volte al giorno ed altrettante colazioni, la mensa è gestita con competenza e professionalità tanto che a noi è parsa una normale mensa aziendale anche se preparata e gestita sotto una tenda. Il menu del giorno era: penne in bianco, al pomodoro o con sugo ai funghi; svizzera con spinaci. Una delle giovani volontarie CRI che lavora alla mensa ci ha detto che lei fa l’aiuto cuoco come professione ed era li per dare una mano, veniva da Lucca. La mensa viene utilizzata anche da persone che non risiedono nel campo, ma hanno preferito organizzarsi da soli con tende e roulotte nei pressi delle loro abitazioni.
“Il comune di Concordia – dice il sindaco Ernesto Nobile – conta 9000 abitanti ed il sindaco Carlo Marchini ci ha confessato che dal 19 maggio non fa più il sindaco riferendosi alle mansioni che prima svolgeva, ma è semplicemente a disposizione dei cittadini. Ascolta, coordina risolve, quando può, i problemi della sua città e nonostante la sua costante ed efficiente presenza abbiamo avvertito tutto il peso della responsabilità che sente sulle sue spalle per una città che deve risorgere. Gli uffici comunali sono stati spostati in una scuola poiché il Comune non è agibile. Ci sono 1400 persone senza una casa in quanto le loro abitazioni sono da abbattere. A noi che abbiamo attraversato quella zona martoriata da scosse senza fine è parso eroico che le persone cerchino di recuperare una normalità di vita aprendo negozi improvvisati sotto una tenda, cercando di far ripartire attività commerciali spostandole all’aperto, tutti con la voglia di lasciarsi il terremoto alle spalle e di ripartire, ma questo non sembra ancora possibile, le scosse continuano.”
19 giugno 2012