La denuncia arriva dal capogruppo del PDL Andrea Scotto, che dopo i dubbi avanzati la scorsa settimana ora accusa il Comune di Novi Ligure di non aver rispettato l’articolo 43 dello Statuto Comunale che vieta di conferire incarichi a parenti ed affini entro il terzo grado degli amministratori comunali e dei segretari e coordinatori cittadini di partiti o movimenti politici rappresentati in Parlamento o in Consiglio Comunale incarichi di qualsiasi natura concernenti forniture di beni e servizi.
“Invece – dice Scotto – ecco una recente determina prevede il pagamento di una “somma spettante alla Ditta individuale Moncalvo Paolo Agostino” (circa 400 euro) per la raccolta pubblicitaria fatta per il primo numero di NOVINFORMA del 2012. Che dire, se non constatare la trovata escogitata per aggirare il divieto? L’amministrazione foraggia direttamente i propri capi-partito. Dal leader novese dell’IDV, lo stesso che in altre situazioni ha minacciato restituzioni in massa di tessere, ci si sarebbe potuto aspettare un buon esempio, come non rinnovare il contratto di raccolta pubblicitaria per il bollettino comunale, per essere in sintonia con Antonio Di Pietro, che pochi giorni fa ha sentenziato che l’Italia dei Valori non ha mai partecipato e non parteciperà mai a nessuna spartizione.”
La somma non è granché ma quello che vuole sottolineare Scotto è la sostanza del provvedimento che a quanto pare si pone in netto contrasto con lo statuto comunale.
Naturalmente non ci sono violazioni di natura penale, perché la norma non prevede sanzioni, ma è certo che a livello di immagine, la maggioranza, o almeno una parte di essa, non ci fa affatto una bella figura, anzi.
17 giugno 2012