Da venerdì scorso 40 donne e uomini di nazionalità marocchina sono in sciopero e presidiano i terreni della ditta, per cui lavoravano come braccianti, sulla statale per Castelnuovo.
Sono lì, coi loro volti ed i loro corpi, per affermare la propria dignità di persone, il proprio diritto al lavoro, per protestare contro le condizioni disumane di sfruttamento cui hanno dovuto sottostare.
Per bisogno. Per paura.
Come definire 13-15 ore di lavoro al giorno, con una paga oraria di un euro, che peraltro non viene corrisposta da mesi, se non SCHIAVITU’? Come definire il dormire ammassati l’uno sull’altro?!
La lotta di questi fratelli e sorelle ha squarciato il velo di un sistema economico che anche qui, nel tortonese, si alimenta di sommerso, di speculazione e di sfruttamento dei più deboli.
Di fronte ad una situazione come questa, non si può restare indifferenti: l’indifferenza è esattamente l’olio nell’ingranaggio di un sistema che tritura vite umane, tempo e diritti di tutti.
Per questo siamo al loro fianco, abbiamo partecipato e parteciperemo attivamente al presidio, pronti a sostenere qualsiasi azione intendano intraprendere i lavoratori ed i sindacati, perchè riteniamo che questa sia una lotta per i diritti di tutti.
Rifondazione Comunista – Tortona
26 giugno 2012