Nell’ultima revisione dello Statuto Comunale di Novi Ligure, quasi otto mesi fa, grazie ai consiglieri del Popolo della Libertà è stata inserita una norma (articolo 43 bis) che recita testualmente:
“Gli incarichi di qualsiasi natura concernenti forniture di beni e servizi e gli appalti effettuati direttamente, senza procedure comparative o ad evidenza pubblica, non possono essere conferiti a parenti ed affini entro il terzo grado degli amministratori comunali e dei segretari e coordinatori cittadini di partiti o movimenti politici rappresentati in Parlamento o in Consiglio Comunale”.
Ci risulta però che di questa disposizione non ci sia alcuna traccia nei documenti ufficiali del Comune: e questo anche di recente, ad esempio, per la manutenzione di strade e piazze e la fornitura di servizi come la reperibilità di elettricisti al di fuori dell’orario di lavoro.
Una semplice dimenticanza, oppure la prova che questa disposizione dello Statuto, volta ad evitare “parentopoli” nostrane, non è stata neppure presa in considerazione?
Il coordinatore cittadino del Pdl – Andrea Scotto