Prima le bollette Enel non pagate; poi i rapporti con le banche interrotti; quindi l’annullamento di oltre 2,5 milioni di entrate Tia sul Consuntivo 2011 “perché non rispettavano criteri di legittimità”. I nuovi amministratori comunali cedono alle prime difficoltà, peraltro mai nascoste dai predecessori, e affidandosi alla stampa amplificano le situazioni, continuando ad attribuirne la responsabilità a chi c’era prima. Ma almeno abbiamo avuto il coraggio di fare, come invece non pare, almeno dai primi atti, succedere in queste settimane di nuova gestione. Così per una lettera, come altre arrivate, si grida alla diffida per il Comune che non paga Enel.
Le bollette, non potendo più essere pagate, per indicazione della Corte dei Conti, con partite di giro, diventano fatture come le altre, per le quali non è più previsto l’addebito diretto in banca; vengono così lasciate temporaneamente indietro, “per dare priorità, per esempio, agli stipendi, più urgenti”, considerato che il servizio elettrico non può essere interrotto, è reato.
Il problema vero è che, se si ritiene di affrontare situazioni straordinarie con strumenti ordinari, si perisce. Ma non è certo responsabilità nostra e non è accettabile fare allarmismo: un ente pubblico non può e non deve essere gestito, sempre e comunque, come se si trattasse di una piccola famiglia. In ogni caso, oltre a Enel, è possibile rivolgersi ad Amag”. Così come non si può continuare ad attaccare l’avversario, peraltro già sconfitto, e questo dovrebbe bastare per incominciare sul serio ad amministrare smettendola di fare campagna elettorale, se non si è in grado, al di là di proclami in riunioni e comunicati stampa, di garantire gli stipendi.
Piercarlo Fabbio
6 giugno 2012