Gentile direttore, ho letto l’articolo pubblicato sul sito di Oggi cronaca riguardo all’annullamento da parte del comune della prova di caccia al selvatico, e mi permetto di farle una puntuale osservazione n merito.

La LAV –lega anti vivisezione onlus – associazione che rappresento in qualità di responsabile sul territorio alessandrino, avendo appreso della manifestazione in parola, attraverso una segnalazione di un nostro iscritto, ha inviato una diffida all’amministrazione comunale in cui, con l’apporto dei nostri legali, si citavano fonti normative e sentenze, in quanto la gara violava tutta una serie di pronunce, oltre, guarda caso, la Costituzione.

Non è possibile sparare in periodo di caccia chiusa, anche se in aziende faunistiche, ad animali di allevamento – appositamente tenuti per essere uccisi – in quanto questi esseri viventi sono presenti sul territorio ed hanno pari diritto a quelli liberi, ed in questo caso le starne rientrano nella casistica. (Sentenza Corte Costituzionale n. 578/90).

Questa gara come tutte le altre dovrebbero pertanto essere immediatamente sospese. Anzi, non potendo essere al corrente di tutte quelle che si svolgeranno nei prossimi mesi, chiediamo aiuto proprio al giornalista che ha scritto il pezzo che, senza dubbio, come noi vuole il rispetto della legge e dei pronunciamenti della Corte Costituzionale, e quindi gli chiediamo di diffondere l’informazione che tutte le gare con sparo su selvatici allevati sono illegali e quindi da sospendere subito.

Colgo l’occasione per porgerle cordiali saluti

Silvia Berni



 

Come abbiamo avuto modi di scrivere nell’articolo in questione, non possiamo certo essere informati su tutto. Le notizie riportate nell’articolo, compresa la presenza di una ventina di aree di addestramento in provincia di Alessandria, dove si svolgono anche le gare con abbattimento di animali che le ha fornite Corrado Lerta, il cui numero di telefono si trova sulla locandina che pubblicizzava la gara

Francamente non sappiamo dire chi abbia ragione: Lerta ci ha confermato che queste aree, dove, a quanto pare, avvengono sistematicamente abbattimenti di animali allevati proprio per quell’utilizzo, sono perfettamente a norma e autorizzate dalla Regione Piemonte e non riusciamo a comprendere il motivo per cui avrebbe dovuto affermare cose non veritiere ben sapendo che le avremmo pubblicate on line.

Non spetta poi al giornale verificare dove siano ubicate, ma sono francamente stupito che la LAV non sia a conoscenza della loro ubicazione e di quello che accade in queste zone. Credo che con una richiesta di accesso ai documenti alla Regione Piemonte si potrebbe facilmente avere questa informazione, ivi compresa l’attività che viene scolta all’interno di queste “Zone C.”

La logica, comunque, mi impone a ritenere che gli abbattimenti di animali a scopo “sportivo” vengano effettuati in deroga ai pronunciamenti della Corte Costituzionale, così come sono convinto che sarebbe stato perfettamente “legale” lo svolgimento della “Prova di caccia” in programma domenica a Fabbrica Curone in quanto non credo che un’articolata e vasta organizzazione come quella che mi è stata prospettata da Corrado Lerta possa operare al di fuori delle normative di legge.

Anche perché mi auguro che un ente pubblico come un Comune prima di autorizzare manifestazioni un po’ singolari come la “Prova di caccia” verifichi se la manifestazione rispetta le norme di legge.

Credo (ma questo è un mio parere personale) che la gara sia stata sospesa è perché gli organizzatori temessero ripercussioni in fatto di immagine ed anche di ordine pubblico, vista la mobilitazione che si stava preprando da parte degli animalisti ed abbiano scelto la via più semplice ed indolore.

Ovviamente l’aspetto etico di una gara di caccia, è tutta un’altra questione.

Il Direttore

14 giugno 2012