E’ un film molto particolare questo “Viaggio in Paradiso” il cui titolo è ovviamente ironico perché in realtà si tratta di un viaggio all’inferno. O quasi.

Tra i tanti in programmazione al Megaplex Stardust abbiamo scelto questo, ieri sera, per diversi motivi, uno dei quali è legato all’attore principale: Mel Gibson, unica stella contornata da tanti attori mediocri e c’era la curiosità di vedere se e cosa poteva fare un grande attore in un film, che senza di lui, perderebbe molto del suo appeal.

“Viaggio in Paradiso” è un film crudo, per adulti, O almeno ragazzi sopra i 14 anni perché è vietato. Niente effetti speciali, nessuna scena spettacolare, né sfarzo o grandi costumi, anzi.

Qui va inscena la povertà messicana e le immagini di un modo che non vorremmo mai vedere.

Girato in Messico e diretto da Adrian Grunberg, Viaggio in paradiso è un film con i tratti di una commedia dark. La storia ruota intorno a Driver (Mel Gibson, anche produttore insieme a Bruce Davey e Stacy Perskie) che, dopo aver portato a segno un colpo da milioni di dollari, si trova inseguito dalla polizia di frontiera. Nell’inseguimento, la sua auto si ribalta e finisce con il varcare il muro di confine tra Usa e Messico. Così, è proprio la polizia messicana ad arrestarlo e a condurlo nella prigione di El Pueblito, uno dei luoghi meno ‘ospitali’ del paese.

Alla fine il bel, malgrado tutto è bello, nel senso che è piacevole: affronta tematiche difficili e si regge su un grande protagonista: Mel Gibson, appunto, che interpreta uno dei suoi soliti personaggi contorti, quelli che ormai fanno parte del suo cliché.

2 giugno 2012