L’attore è lo stesso che ha interpretato Borat, cioè Sacha Baron Cohen.
La trama, a tratti, può sembrare simile, ma “Il Dittatore” è sicuramente un gradino superiore, in quanto la bravura del protagonista rimane intatta dal primo all’ultimo fotogramma.
Produttore e sceneggiatore, oltre che attore principale dopo la parte del gendarme in Hugo Cabret, Cohen ritorna ad indossare i panni del personaggio a lui più congeniale quelli dell’uomo irriverente e confusionario che calza a pennello con quello del dittatore che Cohen interpreta a meraviglia.
Il film esorcizza la figura di dittatori o terroristi come Bin Laden o Saddam Houssein facendoli diventare delle vere e proprie “macchiette” e si basa quasi unicamente sulle performance dell’attore principale, quasi sempre serio nei suoi atteggiamenti e nella sua esuberante e spocchiosa arroganza fino a diventare appunto una “macchietta” perché come noto, “il troppo stroppia”
Strepitoso Cohen nel recitare la parte del dittatore e quella del sosia; apprezzabile la facilità con cui diventa cattivo e debole.
Bellissimi il palazzo del dittatore, che non è altro che il “palazzo d’Espana” di Siviglia trasformato con l’inserimento delle cupole del Cremlino, stupende le scenografie di una New York sempre bella ed affascinate.
Il film è corto: dura circa 80 minuti, ma è intenso dotato di grande verve comica e merita di essere visto per la comicità irriverente ed assurda e che prosegue anche dopo la parola Fine.
16 giugno 2012