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CASTELNUOVO SCRIVIA: Denunciati per violenza privata i sindacalisti e i marocchini che da 10 giorni stanno protestando

Rischia di costare cara l’azione di forza che i braccianti marocchini ed i sindacalisti hanno avviato contro l’agricoltore che a loro dire li aveva ridotti in schiavitù: i carabinieri di Castelnuovo Scrivia, infatti, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Tortona per violenza privata ed arbitraria invasione ed occupazione, 28 dei 40 immigrati autori della protesta in corso da dieci giorni e sette italiani, fra cui alcuni sindacalisti.

La denuncia arriva a causa di quanto si è verificato giovedì sera a seguito di una manifestazione all’esterno della cascina “Lazzaro”, ubicata sulla strada provinciale Tortona-Castelnuovo Scrivia.

Sindacalisti, esponenti dei partiti ed immigrati, infatti, hanno costituito una catena umana e si sono seduti sul suolo stradale per impedire che un camion potesse entrare nella cascina a raccogliere le zucchine.

Quest’ultima protesta, durata dalle 19 alle 23 di giovedì sera, a quanto pare, era nata dal fatto che sindacalisti ed immigrati volevano impedire la ripresa dell’attività all’interno dell’azienda agricola Attività che era stata sospesa dai carabinieri dell’Ispettorato del lavoro.

A quanto pare, però, il titolare dell’azienda aveva trovato l’escamotage di regolarizzare 18 dei 40 lavoratori, quelli che già avevano il permesso di soggiorno e così facendo ha potuto chiedere la revoca del blocco dell’attività. L’uomo ha riunito un gruppetto di 4-5 persone tra familiari e amici per andare a lavorare nei campi e raccogliere le zucchine mature.

Gli ortaggi dovevano essere caricati su un camion ed inviati alla grande distribuzione, ma la protesta dei migranti ha impedito che l’operazione fosse portata a termine.

Per questo motivo è scattata la denuncia nei confronti di tutte quelle persone che hanno bloccato l’accesso del camion sul suolo pubblico e il successivo ingresso all’interno dell’azienda agricola.

Una vicenda che – come abbiamo scritto ieri – ha provocato forti tensioni.

Tensioni che a quanto pare sembrano destinate a salire: i sindacati, infatti sono preoccupati e temono per l’incolumità dei dimostranti: “Stiamo valutando se sporgere denuncia contro l’ex datore di lavoro – dice Antonio Olivieri della Cgil – per l’atteggiamento che ha recentemente tenuto nei confronti di un nordafricano.”

Minacce di querela arrivano anche dal proprietario dell’azienda che si sente accerchiato. Da dieci giorni, infatti, la zona è presidiata: dai braccianti, dai sindacalisti, da alcuni esponenti delle forze politiche e anche dai curiosi.

Insomma la tensione é alle stelle e rischia di eplodere da un momento all’altro.

L’auspicio è che la situazione possa rientrare al più presto nella normalità e che non accadano episodi di violenza.

 30 giugno 2012

 

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