Il direttore della Direzione Economico Finanziaria, Antonello Paolo Zaccone,  ha annullato d’ufficio la Determinazione Dirigenziale del 7 febbraio 2012, e provvedimenti conseguenti, con cui si accertavano maggiori entrate della Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) per 2.539.559 euro.

Il provvedimento andrà a modificare il Bilancio consuntivo 2011 con una conseguente riduzione delle entrate.

Si tratta di un atto che rimette in discussione tutto il Bilancio e potrebbe contribuire a causare il dissesto finanziario del Comune, che adesso si trova con oltre 2 milioni e mezzo di euro in più da sanare, ma secodo Zaccone, é un atto dovuto.

Il 7 febbraio scorso l’allora direttore della Direzione Economico Finanziaria, Paolo Ansaldi, aveva accertato l’entrata in base a “un’accurata bonifica della banca dati TIA operata dalla BIEFFE Consulting”.

Alla ditta era stato assegnato nel 2011 da Carlo Alberto Ravazzano l’incarico di procedere alla bonifica della banca dati TIA rideterminando gli esatti importi dovuti dai cittadini.

Nelle motivazioni della sua Determinazione, Ansaldi precisava che “l’importo del debito totale a carico di ciascun contribuente, ai soli fini della presente determina di accertamento è stato prudenzialmente sottostimato nella misura del 50% per ottemperare al dispositivo della pronuncia della Corte dei Conti n. 279 del 28.11.2011 sull’effettiva consistenza delle previsioni relative alle entrate tributarie e per estensione a quelle provenienti dalla gestione del servizio” e determinava che i 2.539.559,54 euro venissero inseriti come “entrata” nel Bilancio consuntivo 2011.

Il direttore Zaccone ha, però, ritenuto illegittimo l’atto in quanto in violazione dell’articolo 179 del Decreto legislativo n. 267 del 2000 (TUEL) che prescrive che l’accertamento per le entrate tributarie avvenga dopo l’emissione di ruoli o di altre forme stabilite per legge: “Nella fattispecie concreta – esplicita nella Determinazione odierna – si tratta di un elenco di nominativi prodotto da una società privata, estrapolato a seguito del lavoro di bonifica delle banche dati e non di avvisi di accertamento notificati ai contribuenti”.

A parte riportiamo al dichiarazione di Paolo Ansaldi che spiega le motivazioni della scelta. 

5 giugno 2012