C’è un tentativo di rapina dietro la sparatoria avvenuta domenica sera in via Brigata ai danni di Giuseppe Pulerà, 60 anni, gestore del night “Il Leopardo”.
A 12 ore di distanza, dall’episodio di sangue, infatti, i carabinieri della compagnia di Tortona, grazie anche alla testimonianza di A. E., la ballerina marocchina di 40 anni che si trovava con lui al momento della sparatoria, sono riusciti a ricostruire con precisione ciò che è avvenuto in quei momenti.
Questa la ricostruzione dei fatti secondo i Carabinieri.
Sono circa le 21,30 di domenica sera e Giuseppe Pulerà alla guida del proprio furgone Ford Transit con a bordo la marocchina di 40 anni, residente a Torino, sta facendo il giro per “raccogliere” le ballerine che lavorano nel suo locale.
Sta andando a passo d’uomo in via Brigata, quando, nei pressi dell’incrocio con via Don Sturzo, un’auto di piccola cilindrata gli taglia la strada.
Dalla macchina scendono tre individui, con il volto coperto chi da un passamontagna, chi da sciarpa e cappello. Impugnano tutti una pistola e si dirigono verso il furgone.
Uno dei tre si rivolge all’uomo con accento straniero e gli chiede di consegnargli il portafoglio.
Giuseppe Pulerà oppone resistenza: non ha alcuna intenzione di farsi derubare e temporeggia. Non può certo immaginare quello che sarebbe accaduto pochi istanti dopo, quando uno dei banditi perde la pazienza, apre la portiera del furgone e spara tre colpi di pistola all’indirizzo del tortonese.
Uno colpisce la gamba sinistra della ballerina, l’altro si conficca sul furgone, ma il terzo va a segno e nella pancia dell’uomo.
Giuseppe Pulerà si accascia rantolante e i rapinatori, forse presi dal panico, risalgono in tutta fretta a bordo dell’auto e si danno alla fuga, senza rubare assolutamente nulla.
I soccorsi non sono immediati perché gli abitanti della zona, che hanno sentito gli spari, in un primo tempo hanno pensato si trattasse di botti in occasione della Festa Patronale di Santa Croce che si svolgeva proprio quel giorno.
Quando l’ambulanza del 118 arriva sul posto, la situazione non è delle migliori: Pulerà è agonizzante, in un lago di sangue. Viene immediatamente trasportato in ospedale e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’addome durato oltre 3 ore. I medici gli estraggono dalla pancia un proiettile e l’uomo viene ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di rianimazione dell’ospedale, dove si trova tuttora.
Le sue condizioni, nel momento in cui scriviamo, sono stazionarie.
In ospedale viene ricoverata anche la ballerina che ha riportato la frattura della gamba sinistra con una prognosi di 30 giorni.
I carabinieri scoprono che nel portafoglio di Pulerà ci sono addirittura 9 mila euro in contanti e capiscono che questo è il motivo per cui non voleva consegnarlo ai banditi.
Subito vengono avviate indagini per risalire al tipo di arma che ha sparato: una calibro 38, probabilmente a tamburo. Nella zona, infatti, non è stato rinvenuto alcun bossolo di proiettile.
I BANDITI SAPEVANO CHE AVEVA IL DENARO E CONOSCEVANO IL PERCORSO
Ci sono diversi aspetti nella vicenda che sono oggetto delle indagini dei carabinieri, che seguono diverse piste. Innanzi tutto il fatto che Pulerà viaggiasse con 9 mila euro nel portafoglio.
L’uomo abita nello stesso edificio che ospita il night lungo la statale per Alessandria , quindi, a meno che non dovesse effettuare qualche pagamento la domenica sera, appare difficile pensare fosse uscito di casa col denaro. A cosa servivano tutti questi soldi? E’ quello che cercano di capire i carabinieri.
La prima pista su cui lavorano gli inquirenti è quindi la provenienza del denaro.
La seconda ipotesi, invece riguarda gli spostamenti dell’uomo: é evidente, infatti, che i rapinatori sapevano che maneggiava 9 mila euro e che doveva passare in quella strada.
Non è stata una rapina casuale ma un vero e proprio agguato. Aspettavano il gestore del night per rapinarlo ed avevano studiato il percorso.
La via scelta per il colpo non è molto frequentata specie a quell’ora e incrocio in questione, in prossimità di una strettoria costringe i veicoli a rallentare, quindi è stato facile bloccarlo.
Un colpo studiato con cura, quindi, ma probabilmente messo a segno da rapinatori non professionisti che hanno perso la testa e al minimo accenno di resistenza da parte dell’uomo hanno aperto il fuoco.
Inoltre si sono lasciati prendere dal panico perché sono scappati senza neppure prendere il portafoglio col denaro. Con ogni probabilità, quindi, non si tratta di professionisti del crimine.
Le indagini dei carabinieri pertanto, si focalizzano proprio sul fatto che i banditi erano a conoscenza di questi due fattori-chiave. Qualcuno che conosceva gli spostamenti di Pulerà deve averli informati, ma chi?
14 maggio 2012