La Corte dei Conti richiama il Comune, ma soprattutto richiama gli amministratori comunali che sulla falsariga di quanto avvenuto ad Alessandria, rischiano di essere chiamati dalla Corte dei Conti a rifondere i danni erariali creati al Comune per una conduzione amministrativa difforme da una sana gestione finanziaria. Lo dice proprio la Corte dei Conti nella relazione al rendiconto 2010: il Comune ha 5 giorni di tempo per formulare e inviare ulteriori osservazioni, dati e chiarimenti in merito.

Uno squilibrio strutturale generale che la Corte dei Conti non approva e che comincia a destare un campanello di allarme severo per gli amministratori di Tortona.

«S’intende ulteriormente approfondire alcuni aspetti riferiti alla gestione finanziaria dell’esercizio 2010 e a quella del 2011 – dice la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti -, in relazione ai quali sembrano sussistere anomalie». Le osservazioni contenute nel documento sono state formulate, come dice la sezione di controllo anche in relazione al “Decreto Calderoli” che per la prima volta stabilisce responsabilità politiche in capo agli amministratori degli enti locali (sindaco, assessori e consiglieri) che si sono resi responsabili del dissesto finanziario di un Ente, oltre alla incandidabilità per 10 anni e sanzioni pecuniarie.

Il Comune, però sembra abbastanza tranquillo, almeno in apparenza: “La richiesta pervenuta dalla Corte dei Conti la scorsa settimana – dice l’assessore al Bilancio Carlo Galuppo – è stata inoltrata dalla Corte stessa a gran parte dei Comuni piemontesi. Si tratta di una richiesta di informativa alla quale risponderemo puntualmente entro il 7 maggio, come concordato; dopodichè vedremo come la Corte dei Contisi pronuncerà .Vorrei sottolineare quanto già detto anche nel mio intervento nella seduta del consiglio comunale del 27 aprile scorso, ovvero che con l’operazione di riaccertamento dei residui e il conseguente depennamento dei residui attivi, mantenendo a Bilancio solo quelli che l’Ente ha la ragionevole certezza di incassare, abbiamo anticipato il contenuto di questa lettera che ci imponeva attenzione.”

In particolare, fra le questioni oggetto di esame da parte della sezione di controllo, i dati sull’anticipazione di tesoreria, che rappresenta lo strumento cui il Comune ha fatto ricorso più frequentemente per pagare le spese ordinarie. «E’ un indice sintomatico di un grave squilibrio strutturale – rileva la Corte di Conti – poichè l’Ente non risulta essere in grado di far fronte con le entrate ordinarie ai pagamenti.”

Il Comune invece ha oltre 5 milioni di squilibrio per quanto concerne l’anticipazione di tesoreria. E anche per il 2012 ne ha fatto un uso smodato come si evince dai dati relativi al primi 4 mesi dell’anno: sono stati già utilizzati oltre 4 dei 6 milioni annuali cui può attingere.

2 maggio 2012