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TORTONA: La città piange Franco Mutti, difensore dei poveri e dei diversi

Franco Mutti

Franco Mutti è morto. E’ spirato nella notte fra venerdì e sabato a causa di una malattia che lo aveva colpito. Aveva 73 anni ed era un personaggio tortonese conosciuto da tutti.

Per oltre 40 anni è stato difensore dei deboli e dei diversi: poveri, dei disabili, dei disadattati, dei carcerati, dei nomadi, degli stranieri in difficoltà, dei bambini, degli anziani, dei malati, di chi aveva bisogno una mano, una casa, una carrozzella, un’auto su cui dormire, una pacca sulla spalla.

Aveva portato avanti ogni tipo di battaglia e uno dei impegni più grandi nel campo del “Sociale” è stato nei confronti di Massimiliano Ferrauto, il giovane in coma dopo un incidente stradale per il quale nutriva un affetto particolare e aveva fatto in modo che attorno a lui si radunassero tanti benefattori.

Titolare con la moglie Lella di una profumeria in corso Montebello che ha chiuso i battenti alcuni anni fa, Franco era un uomo pieno di iniziativa che ha lasciato il segno in città. Era vicino a tutti, ma soprattutto ai diversi, ai disabili, ai nomadi, ai poveri che aiutava a modo suo, senza se e senza ma.

Franco era pregiudizialmente contro il potere e qualsiasi facevano i politici non andava mai bene perché per lui Tortona doveva essere in un certo modo.

Quale lo si può vedere in quella che è la sua ultima “opera” in via Emilia nord, sotto i portici della pasticceria Casali, tappezzati di immagini e fotografie dei tortonesi: viventi e deceduti, ma comunque tortonesi.

Una parte delle tantissime fotografie che Franco Mutti ha appeso sotto i portici di via Emilia Nord

I suoi volantini sparsi in giro per la città con la scritta inconfondibile di chi in maniera consapevole sapeva portare avanti le proprie battaglie: a volte firmati da lui, altre dalla lega per i diritti dei disabili, altre volte da fantomatici gruppi di persone come Cittadini Attivi, Commercianti uniti, e così via. In realtà era sempre lui che segnalava alla città le “magagne”.

Sempre a segnalare qualcosa tutto ciò che secondo lui non andava bene per la città che amava.

E così, ancora oggi, adesso che non c’è più sotto i portici ci sono le immagini della gente, dei tortonesi che hanno fatto la storia della città, non le persone famose, di quelli di tutti i giorni.

Suggeriamo di passare in via Emilia e di andare a vedere l’ultimo lavoro di Franco, prima che qualcuno lo tolga e stacchi tutto.

Franco era fatto a modo suo, senza mai guardare la convenienza ed aveva un cuore d’oro. I suoi volantini, i suoi messaggi, il suo amore per la gente e per la città, mancheranno a tutti

Mutti lascia la moglie Lella, i figli Bruna, Romano e Stefano; i nipoti, i fratelli Ferruccio e Angelo, i cognati. Il rosario sarà recitato domenica sera, alle 21, in Duomo, dove lunedì, alle 10, sarà celebrato il funerale.

12 maggio 2012

 

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