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LETTERE IN REDAZIONE: Il Comitato Rivalta vivibile non ha preso parte all’incontro con il sindaco perché….


Gentile Direttore,

le chiediamo ospitalità per rendere pubbliche le motivazioni cha hanno spinto il Comitato Civico per Rivalta Vivibile (associazione di promozione sociale con all’attivo più di 300 tesserati) a non partecipare all’incontro con la popolazione organizzato dalla Giunta Comunale nella serata del 2 maggio presso il locale comunale attualmente in uso della Proloco rivaltese.

Sin dall’insediamento di questa Amministrazione alla guida del Comune di Tortona ci siamo adoperati per interloquire con essa e segnalare i problemi che gravano da anni sulla nostra frazione. Ne citiamo solo alcuni come esempio: il massiccio traffico di autovetture ed automezzi pesanti che attraversano il centro abitato a velocità assurda, costituendo un costante pericolo per la popolazione; i servizi di trasporto pubblico tagliati di corse e fermate; la fognatura ancora incompleta; alcune zone della frazione a tutt’oggi prive di acqua potabile; la quasi inesistenza di un servizio di controllo da parte della Polizia Municipale.

Ci sono state fatte molte promesse, compresa quella di mantenere l’impegno assunto con Delibera Consiliare, su proposta della precedente Giunta, di reperire una sede idonea all’effettuazione di alcune iniziative gratuite proposte dalla ns. Associazione a favore della popolazione, ma in questi anni non si è arrivati ad alcuna soluzione dei problemi segnalati. Anzi, recentemente abbiamo appreso che questa Amministrazione ha inserito tra i beni alienabili il fabbricato comunale, con relativa pertinenza, sito in Piazza Elemento e dato in gestione alla Proloco rivaltese.

Abbiamo sempre considerato quel fabbricato come l’unico punto di ritrovo pubblico per la gente di Rivalta; l’unico luogo (costruito con le tasse pagate dai cittadini) in grado di ospitare iniziative di aggregazione e socializzazione a favore dei residenti, anche se alla nostra Associazione ne è sempre stato interdetto l’utilizzo.

Riteniamo che la necessità di alienare i beni comunali per tentare di sanare un bilancio disastroso

(frutto di manifeste cattive gestioni della cosa pubblica) debba comunque tener conto dei bisogni dei cittadini, ancorché modesti.

Consideriamo questa decisione illuminante sul distacco che il “Palazzo Comunale” mantiene nei confronti delle frazioni, interessanti solo quando occorre fare cassa, al di là degli incontri di facciata che ci vengono sporadicamente proposti e che, purtroppo, non portano a nulla se non alla formulazione delle “solite promesse”.

Il Consiglio Direttivo


5 maggio 2012

 

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