Dopo tre intensi anni di attività e ospitalità, il Piccolo Spazio Interculturale di via Caccia 5 a Casale Monferrato, gestito dall’Associazione Serydarth, si avvia verso la chiusura, prevista per agosto 2012.

Tre anni fantastici, in cui sono stati ospitati gratuitamente (in tutti gli aspetti) più di 250 tra volontari internazionali e viaggiatori da tutto il mondo, e organizzati più di 150 eventi interculturali, con gli unici scopi di creare condivisione, esprimersi e stare bene, nel segno della gratuità e dell’ospitalità.

Uno spazio che ora è scritto in 64 lingue diverse, come il numero delle nazionalità degli ospiti, e di cui ognuna ha lasciato qualcosa: una decorazione, un’immagine, una disposizione dell’arredo, un’idea, colori, emozioni e infiniti momenti, trasformendo il locale in un gioiello interculturale, rispettoso di ogni ideologia e filosofia, ma senza mai abbracciarne alcuna, cercando di rimanere sempre a contatto della realtà oggettiva. Uno spazio che è stato ed è a contatto della gente, dei vicini, della comunità locale, e che ha posto, come metodo di risoluzione dei conflitti, l’analisi e la modifica dei propri comportamenti in relazione all’ambiente, anziché il desiderio di voler cambiare quelli degli altri.

Una scelta quindi, quella di chiudere, che è difficile, che già porta con sè un sentimento di malinconia, ma anche necessaria per liberarsi da alcuni legami dettati dall’unica spesa che l’associazione deve sostenere: l’affitto degli spazi. Finora con entusiasmo sono state organizzate tante attività di sottoscrizione per coprire tali spese, ora invece, i diversi impegni e cammini degli associati non possono più permettere un impegno costante e a volte doversi preoccupare di racimolare il denaro per l’affitto, significa dover rinunciare a compiere nuovi passi nella

Certo, se non ci fosse questo cappio al collo (350 euro al mese, che neppure sono tanti, considerata la dimensione) sarebbe possibile continuare le attività, in maniera libera e spontanea, realizzandole quando possibile, e per il semplice piacere di farle.

Per i primi due anni abbiamo ricevuto un contributo del comune di Casale e della Provincia di Alessandria (3.000 in totale) che hanno ammortizato queste spese, ma nulla nell’anno precedente, mentre quest’anno la Provincia di Alessandria, Assessorato Servizi Sociali, si è proposta di supportare l’associazione con 1000 euro, ma per un altro progetto (sogno nel Cass(on)etto) che però viene non realizzato nel Piccolo Spazio Interculturale ma in un’altro spazio apposito.

Diviene difficile, e anche stancante, dover ogni anno trovare più di 4000 euro, soprattutto perché questi contributi si sono ridotti nel tempo.

Sarebbe anche stato possibile realizzare progetti o partecipare a bandi ma non vi è mai stata alcuna persona capace, o disposta a prendersi tale impegno a tempo pieno. Altri avrebbero potuto farlo, ma ciò avrebbe significato il doversi legare alla burocrazia, fatta di carta, di parole ripetute e ricche di fronzoli, di facciate, scadenze, rendicontazioni, scatole ad incastro, e quindi bloccando di nuovo la spontaneità che si ricerca e si vuole offrire, a scapito del momento presente, della gioia di esso e dell’amore verso il proprio lavoro nella sua purezza ed essenzialità.

Ora, si pensa comunque a delle possibili soluzioni, non tanto per continuare questo lavoro (che potrebbe essere anch’essa una soluzione, se non ci si dovesse preoccupare della spesa dell’affitto), quanto per poter lasciare che ciò che è stato creato, possa vivere, anche sotto un nuovo nome e forma.

Pertanto, se ci fossero organizzazioni o gruppo interessati a rilevare lo spazio, e a farne ciò che ne vogliono, sono invitate a visitarlo, mettendosi in contatto con serydarth@yahoo.it o il 349.5250560. Esso, in centro a Casale, e al primo piano di via Caccia 5, è dotato di ingresso, cucina, tre stanze e 4 posti letto, un bagno enorme e garage. Completamente arredato e decorato, verrebbe consegnato “chiavi in mano” 🙂

Se qualcuno avesse anche qualche soluzione per far fronte alla spesa di 4000 euro annui, che non sia l’affogamento nella burocrazia, è invitato a suggerirla. Inutile dire che anche le donazioni, versate sul C/C postale 1261217 intestato ad ASSOCIAZIONE SERYDARTH, o le sponsorizzazioni potrebbero far continuare le attività, ma anche questa forma di finanziamento finora non ha avuto molto successo.

Associazione Serydart


7 maggio 2012