E’ recessione per quanto riguarda l’occupazione nel Tortonese. Lo attesta il rapporto annuale redatto dalla Provincia di Alessandria sui dati occupazionali relativi al 2011. Soltanto il settore metalmeccanico può vantare un andamento positivo, mentre “tiene” il settore domestico. Tutti gli altri registrano una profonda crisi.
Il numero dei disoccupati, a Tortona e nei dintorni, è aumentato complessivamente del 5.1% rispetto all’anno precedente, con una variazione maschile più elevata pari al 5.7%, a fronte della più moderata crescita femminile delle disoccupate che è stata del 4.5%. La crescita della disoccupazione risulta superiore alla media provinciale. L’industria evidenzia un moderato aumento del saldo tra assunzioni e licenziamenti: ben 110 in più a favore delle assunzioni. L’andamento è negativo nei servizi, dove la doppia dinamica di calo delle assunzioni e
crescita delle cessazioni più che dimezza il saldo occupazionale con -93 procedure attive (-55.7%). Nell’industria la crescita è dovuta alla variazione, assai positiva, del comparto metalmeccanico, ma esiguo, appare
l’aumento del saldo nella lavorazione dei minerali non metalliferi.
Negli altri comparti industriali il calo degli avviamenti supera quello delle cessazioni, Nel settore chimico le assunzioni a termine aumentano mentre calano quelle a tempo indeterminato, con una diminuzione del saldo finale tra assunzioni e cessazioni.
L’evoluzione del saldo nei servizi è negativa, con una crescita limitata alle +89 procedure attive del lavoro domestico ed alle +16 procedure dei servizi vari e
personali, mentre i rimanenti comparti sono in diminuzione. La sanità e assistenza, con -63 procedure attive, paga la crescita di cessazioni collegata all’aumento delle sole assunzioni a termine. Il settore trasporti, strategico per l’area, contrae il saldo di -43
procedure, a causa del calo nelle assunzioni a tempo indeterminato. Gli alberghi e ristoranti
presentano una identica dinamica, con una contrazione
“Il tortonese- si legge nel rapporto della Provincia di Alessandria – combina una serie di variazioni critiche che contribuiscono a segnalarne la situazione statico recessiva. L’agricoltura, che pure ha una incidenza superiore alla media, arretra, mentre nell’industria il recupero del comparto metalmeccanico è l’unico ad apparire davvero incisivo, mentre il settore chimico, crescendo solamente nelle assunzioni a termine, finisce in dispersione occupazionale per l’alto livello di cessazioni che questo comporta. In evidente affanno appaiono il settore edile e gli altri comparti industriali. Nei servizi la crescita si limita alle basse qualifiche del lavoro domestico e deiservizi alla persona, mentre gli altri settori evidenziano pesanti contrazioni.”
1° aprile 2012