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NOVI LIGURE: Il Consiglio comunale chiede al Governo un Osservatorio Ambientale sul Terzo Valico

Il consiglio comunale di Novi Ligure ha approvato un ordine del giorno proposto dalla Giunta in cui si chiede al Governo di attivare un Osservatorio Ambientale allo scopo di valutare, sotto il profilo ambientale, la realizzazione del Terzo Valico e di sovraintendere al previsto piano di monitoraggio ambientale. Il documento è stato votato al termine con nove voti favorevoli, due contrari ed una astensione.

Al momento della votazione, i consiglieri Francesco Moro e Gianni Malfettani sono usciti dalla sala consiliare. I due, facenti capo al gruppo “Unità per Novi” avevano visto respinta poco prima la loro mozione con la quale chiedevano al Comune di impegnarsi a riaprire la discussione sul Terzo Valico cercando soluzioni alternative.

E’ stata una seduta, quella di lunedì sera, che ha visto una folta partecipazione di pubblico composto di persone che indossavano una maglietta di protesta con la scritta “No Tav” che hanno sottolineato con commenti ed applausi ironici i diversi interventi dei consiglieri comunali.

 

LA CRONISTORIA DEL SINDACO

Il sindaco Lorenzo Robbiano ha spiegato i motivi per cui non si poteva opporre un rifiuto al Terzo Valico: “un’opera- ha detto il primo cittadino -che sicuramente modificherà l’ambiente del territorio e che ha una storia ormai ventennale. Il Consiglio Comunale di Novi Ligure ha dato parere negativo a tre progetti in materia ma nel 2001 il Parlamento ha votato una legge obiettivo che affida al Cipe la piena autonomia sui progetti delle grandi opere, espropriando di fatto gli Enti Locali di una parte della loro sovranità territoriale. Il consiglio comunale di Novi già nel 2003 e nel 2005, con una famosa delibera del 12 dicembre, ha avuto davanti a sé due strade: dire no al Terzo Valico pur sapendo che l’opera sarebbe proseguita ugualmente od entrare nel merito del progetto cercando di condizionarne la realizzazione soprattutto mitigando l’aspetto ambientale e favorendo le possibilità di sviluppo del territorio. Ad esempio attraverso la valorizzazione dello scalo merci dei San Bovo. Già negli anni scorsi abbiamo intrapreso questa strada ed ora questa scelta ci permette di gestire una situazione, che, altrimenti, sarebbe gestita da altri. La situazione deve essere gestita, controllata e l’istituzione ha il suo ruolo, aperto alla discussione, Sul sito internet del Comune di Novi sarà disponibile il materiale, le delibere adottate dal consiglio comunale ed altro.”

 

GLI INTERVENTI DEI VARI CONSIGLIERI

Di parere opposto i due consiglieri comunali di Unità per Novi che hanno posto l’accento sul fatto che lavoreranno a Novi circa novecento persone senza adeguati servizi abitativi, sanitari e socio assistenziali, oltre che dal punto di vista ambientale e delle possibili infiltrazioni mafiose dato che sono stati stanziati oltre sei miliardi per la realizzazione dell’opera.

“Il Terzo Valico – hanno affermato Moro e Malfettani – è inutile e dannoso, le previsioni più ottimistiche parlano di un ricavo del 15%. I posti di lavoro, con la cifra stanziata, possono essere reperiti in altra maniera. In quanto a S. Bovo nel 1981 vi lavoravano seicento persone, adesso sono cento oltre ad una decina di ditte esterne e non mi sembra che ci siano possibilità di un suo sviluppo.”

Significativo l’intervento di Andrea Vignoli che ha sottolineato come l’impatto sul territorio sarà notevole e pari a quello che nel 1850 provocò la prima ferrovia realizzata nella zona. “Fermo restando che non si può negare che il trasporto su gomma sia migliore di quello su rotaia – ha detto Vignoli – c’è da chiedersi se sia giusto investire una cifra così alta in un momento economico delicato come questo. Magari la si potrebbe utilizzare per ovviare ai dissesti idrogeologici. In quanto al fatto che possa essere utile per Novi bisogna fare il peso degli aspetti a favore e di quelli negativi, cercando di aumentare i primi e di diminuire i secondi.”

Vignoli ha quindi sottolineato che sarebbe utile una corretta politica informativa sull’argomento, indispensabile il rilancio del porto di Genova, condividendo le preoccupazioni in merito all’amianto. Critica Concetta Malvasi la quale ha affermato che “le previsioni di spesa sono approssimative, i costi della tratta sono totalmente a carico del pubblico, con impatti sulla salute dei cittadini e con notevoli ricadute da un punto di vista ambientale.”

“Secondo me – ha concluso Concetta Malvasi – sarebbe più utile investire nelle scuole e nella sanità.”

Alla fine, però, anche se obtorto collloo, gli ordini di scuderia sono stati rispettati e l’ordine del giorno della Giunta Comunale di Novi Ligure è stato approvato con due voti contrari, una astensione e due consiglieri comunali che sono usciti al momento della votazione, evitando così di essere chiamati ad una difficile scelta.

Maurizio Priano



 17 aprile 2012

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